Un 17enne l'unico minore superstite|In serata il primo rimpatrio in Tunisia - Live Sicilia

Un 17enne l’unico minore superstite|In serata il primo rimpatrio in Tunisia

21.10 Un volo è decollato circa mezzora fa' da Lampedusa con a bordo una trentina di migranti diretti a Tunisi. E' il primo rimpatrio dopo la firma dell'accordo italo-tunisino avvenuta martedì scorso. L'ultimo sbarco di tunisini è avvenuto nell'isola alle 0,30 della notte di mercoledì, quando sono arrivati 104 migranti su un barcone soccorso dalla Guardia Costiera.
Lampedusa. La diretta
di
6 min di lettura

8.27. Sono riprese all’alba nel Canale di Sicilia le ricerche dei dispersi del naufragio di ieri notte, quando a 39 miglia da Lampedusa si è rovesciato un barcone con a bordo circa 300 migranti, di cui solo 53 sono stati salvati. In mare sono usciti una motovedetta della Guardia costiera, un pattugliatore navale maltese e in volo si alternano due aerei della Capitaneria di porto.

Più tardi si alzeranno in volo anche un elicottero e un aereo della Guardia di finanza. Intanto, è rientrata a Lampedusa la nave Flaminia, che ieri aveva raggiunto l’area in cui si è consumata la tragedia per contribuire alle ricerche degli eventuali superstiti. Ma le speranze di ritrovare qualcuno ancora in vita sono ridotte al lumicino. ”Non bisogna comunque lasciare nulla di intentato – dice il comandante della Guardia costiera, Pietro Carosia – la nostra speranza è sempre quella di trovare un naufrago, magari aggrappato ad un pezzo del relitto”. Non è cominciato per ora invece il recupero dei cadaveri e, fanno sapere alla Capitaneria di porto, si attendono già in mattinata disposizioni per iniziare le operazioni.

9.18 Saranno trasferiti oggi con un ponte aereo da Lampedusa i sopravvissuti nel naufragio di ieri notte nel Canale di Sicilia, dove un barcone con circa 300 migranti è affondato. La destinazione, spiega la Questura di Agrigento, non è stata ancora decisa. Dei 53 naufraghi salvati, i tre che avevano bisogno di cure mediche erano stati portati via ieri: due a Porto Empedocle e una donna, all’ottavo mese di gravidanza e con una broncopolmonite, a Palermo. E’ invece legato all’evolversi delle condizioni meteo il trasferimento dei circa 1.110 extracomunitari ancora presenti nel centro d’accoglienza dell’isola, che saranno imbarcati sulla nave “Flaminia” in rada davanti al porto di Lampedusa. Stamane il vento è calato, ma il mare, che ieri era Forza 6, è ancora agitato.

9.27 L’Aula della Camera ha osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime del barcone di immigrati che si è rovesciato nelle acque del Mediterraneo. Il minuto di silenzio è stato chiesto dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini, prima che iniziasse l’informativa del ministro dell’interno, Roberto Maroni, sulla situazione dell’immigrazione. “Si tratta – spiega Fini – di un tragico episodio che ha scosso in modo crudo le coscienze del Paese, nel dramma di persone costretta ad emigrare ed a scappare dalla guerra e dalla povertà”.

9.36 Sarà concesso un permesso di soggiorno temporaneo ai migranti che hanno rappresentato l’intenzione di andare in un altro Paese europeo “e sono la stragrande maggioranza”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso di un’informativa alla Camera. Nel corso del suo intervento, Maroni ha anche evidenziato che si stanno intensificando le partenze di migranti dalle coste libiche: “ci sono segnali di ripresa – ha detto – che ci fanno pensare che possa intensificarsi il flusso di persone provenienti da paesi subsahariani, che fuggono da guerre e terribili condizioni umane e possono esser ricomprese nella categoria dei profughi”.

Intanto, il giorno dopo il naufragio del barcone di migranti nel Canale di Sicilia, trapela la prima sommaria ricostruzione dei soccorritori per spiegare la dinamica della tragedia, che secondo una stima fatta dalla Capitaneria di porto ha coinvolto circa 300 persone, di cui soltanto 53 sono state salvate. L’allarme girato dalle autorità de La Valletta alla Guardia costiera di Lampedusa è scattato all’1.10 della notte di mercoledì. Veniva segnalata una barca in difficoltà – che aveva chiesto aiuto con un telefono satellitare – a 39 miglia dall’isola italiana, in acque maltesi. Due motovedette della Capitaneria di porto, navigando con mare Forza 6, hanno raggiunto il barcone alle 4.05, trovando una situazione ben più grave rispetto a quella che Malta aveva riferito via radio a Lampedusa: il barcone aveva una falla nello scafo e imbarcava acqua.

Una motovedetta si è posizionata a ridosso della barca per proteggerla dalle onde e tentare il trasbordo; una procedura che si adotta sempre in queste casi. Ma a quel punto il motore della carretta si è spento, probabilmente perché dell’acqua era finita nel serbatoio del gasolio. Senza più governo, il barcone ha cambiato direzione, prendendo le onde non da prua ma di fianco. Il primo effetto è stato un forte rollio, che ha fatto inclinare la barca. Le prime persone sono cadute in mare, e nessuna di queste, probabilmente, si è salvata. Una seconda ondata ha fatto il resto, facendo capovolgere in natante, lungo non più di 13 metri. Gli uomini della motovedetta hanno lanciato in mare zattere e salvagenti, salvando 50 naufraghi. Poco dopo è arrivato il peschereccio “Cartagine” della flotta di Mazara del Vallo, che é riuscito a trarne in salvo altri tre.

15.22. “La tragedia della morte in mare di un gran numero di migranti che dalle coste dell’Africa settentrionale cercano di raggiungere l’Europa ha colpito profondamente il Santo Padre, che segue con partecipazione e preoccupazione le vicende dei migranti in questo periodo drammatico”. Lo afferma il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, in risposta a domande dei giornalisti. Il Santo Padre e tutta la Chiesa – spiega padre Lombardi – ricordano nella preghiera tutte le vittime di ogni nazionalità e condizione, anche donne e bambini, che perdono la vita nel terribile viaggio per sfuggire alle situazioni di povertà, o di ingiustizia o di violenza da cui sono afflitte, alla ricerca di protezione, accoglienza e condizioni di vita più umane”. “Ricordiamo – aggiunge il portavoce della Santa Sede – che fra le vittime di queste tragedie nel Mediterraneo vi sono migranti eritrei cattolici che si trovavano in Libia e partecipavano anche alla vita della comunità cattolica”.

17.53. E’ un ragazzino di 17 anni, D., l’unico minore sopravvissuto al terribile naufragio avvenuto all’alba di ieri nel canale di Sicilia. Dopo aver passato la notte a Lampedusa, è partito stamattina alla volta di Brindisi, insieme agli ultimi migranti adulti presenti sull’isola. La sua sofferta testimonianza è stata resa a un operatore di Save the Children a cui ha raccontato di essere del Mali. Che in Libia è andato quando aveva 12 anni, al seguito di adulti del suo paese dove ha lasciato una sorellina più piccola e nessun altro, perché i genitori sono morti. In Libia, ha raccontato il ragazzo, ha conosciuto paura, violenze, durezze che probabilmente ha sostenuto immaginando un altro posto a cui consegnare le sue speranze e sogni. In Libia, infatti, il diciassettenne ha sperimentato la disumanità dei centri di detenzione per migranti. Uscito da uno di questi centri, è andato a Tripoli, dove lo ha sorpreso la guerra e le rappresaglie verso chiunque ha la pelle nera, ed è stato scambiato per mercenario di Gheddafi. E così D. non ci ha pensato due volte a salire con un amico sul barcone ribaltatosi nel canale di Sicilia. “L’amico è così amico – spiegano i responsabili di Save de Children – da pagargli il viaggio che dovrebbe condurli verso la libertà, per una specie di resurrezione a nuova vita. D. oggi è il più piccolo e giovane superstite del naufragio. Forse la sua giovane età lo aiuterà a ritrovare prima la speranza, a vincere prima il dolore”.

21.10 Un volo è decollato circa mezzora fa’ da Lampedusa con a bordo una trentina di migranti diretti a Tunisi. E’ il primo rimpatrio dopo la firma dell’accordo italo-tunisino avvenuta martedì scorso. L’ultimo sbarco di tunisini è avvenuto nell’isola alle 0,30 della notte di mercoledì, quando sono arrivati 104 migranti su un barcone soccorso dalla Guardia Costiera. Il volo di rimpatrio partito in serata da Lampedusa verso la Tunisia ”è in attuazione dell’accordo che abbiamo siglato due giorni fa con Tunisi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, nel corso della trasmissione Porta a Porta.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI