"Laureato in medicina?|Allora sei nei guai..." - Live Sicilia

“Laureato in medicina?|Allora sei nei guai…”

la protesta dei giovani medici
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Hanno tra le mani dei volantini da distribuire ai passanti. Dietro agli occhiali da vista la stanchezza di chi ha passato ore e ore sui libri, addosso i camici bianchi mossi dal vento. Un vento primaverile che questa mattina ha portato i giovani medici siciliani a mobilitarsi contro il taglio dei posti regionali per le scuole di specializzazione. Una mobilitazione partita a macchia di leopardo da Piazza Ruggero Settimo, dove radiologi, tecnici di laboratorio, neo laureati alle facoltà siciliane di Medicina e Chirurgia si sono incontrati per far conoscere ad anziani, lavoratori, coetanei la loro situazione attuale.

“Lei è già laureata in medicina? Allora è nei guai – dice una signora – . Siete tra i manifestanti precari? Chiede un’altra”. Tra le curiose domande di alcune persone e l’indifferenza di altre, una giovane laureata in radiologia dice:  “Noi stiamo manifestando perché non vogliono stanziare le borse di studio per i posti regionali. E’ uscito il bando, praticamente hanno dato solo i posti nazionali, dei posti regionali al momento non si sa nulla. Sta di fatto che li vogliono tagliare tutti, stiamo lottando affinché ce ne diano almeno la metà rispetto a quelli che erano stati previsti lo scorso anno”.

Un primo giorno di proteste spostatosi poi a Palazzo dei Normanni dove i giovani laureati, insieme ai presidi e ai rettori delle Facoltà siciliane di Medicina e Chirurgia, hanno chiesto di incontrare l’assessore alla Sanità, Russo, per discutere di un possibile accordo tra Regione e Università. “Discuteremo del piano di rientro da un debito formato tre anni fa che le università avevano coperto con dei loro fondi. Le università avevano pagato un incremento assistenziale che adesso dovrebbe essere coperto dalla Regione – spiega Salvatore Parisi, giovane radiologo, rappresentante della delegazione palermitana -. La Regione, però, non ha recuperato questo debito, sia per i vari avvicendamenti al governo regionale, sia perché lo stesso bilancio della Regione probabilmente non consente di recuperarlo in tempi brevi. Già lo scorso anno eravamo stati in piano di agitazione, quest’anno la situazione è peggiore. Si prevede un taglio dei posti regionali di circa il cinquanta per cento”.

Tagli che si aggiungerebbero a quelli nazionali previsti già dal decreto Gelmini e da quello Mille proroghe, e che risulterebbero ancora più limitanti per i giovani medici siciliani. “Nelle altre regioni vi sono altre risorse, vi sono varie realtà che danno una mano ai giovani laureati come noi. Enti privati, case farmaceutiche, banche bandiscono altri posti. Da noi l’unica nostra risorsa è la Regione – dice un medico catanese – La Regione, però, vuole tagliare i posti di specializzazione. Noi senza posti di specializzazione non siamo niente e nessuno”.


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