Mafie in pentola: a palazzo Jung|si cena coi frutti della legalità - Live Sicilia

Mafie in pentola: a palazzo Jung|si cena coi frutti della legalità

l'iniziativa di libera terra
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Dopo il successo ottenuto nelle precedenti rappresentazioni tra Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna e le prime due tappe siciliane a Nicolosi e Catania, arriva a Palermo – sabato 16 aprile alle 21 nella sala Borsellino di Palazzo Jung (via Lincoln 71) – Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida, spettacolo di teatro civile – gastronomico interpretato da Tiziana Di Masi e promosso da Libera Terra e dall’Associazione Siciliana Consumo Consapevole (ASCC), dal Consorzio Sviluppo e Legalità e con il sostegno di Ipercoop Sicilia.

La prima palermitana a Palazzo Jung prevede ingresso a inviti, la manifestazione è ospitata dalla Provincia Regionale di Palermo. La sala Borsellino di palazzo Jung ospita già da venerdì scorso, e fino al 23 aprile, la mostra fotografica Terre di Libertà che illustra il lavoro delle cooperative che operano nei terreni confiscati alla mafia.

La replica di Mafie in pentola è in programma domenica 17 aprile alle 21 al Palab (via del Fondaco 1) con ingresso riservato ai soci (il tesseramento gratuito si effettua online sul sito www.palab.it.)

Scritto dal giornalista Andrea Guolo, Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è tratto da un viaggio all’interno delle cooperative create da Libera in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania. Milioni di ettari di terreni del sud hanno assistito a secoli di violenza, sfruttamento, illegalità, omicidi. Ora quelle stesse terre, liberate dalla mafia con lo strumento della confisca previsto dalla legge 109/1996, offrono al mercato alcuni gioielli enogastronomici del nostro Paese.

Lo spettacolo racconta la storia di una “bella economia” i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.

Per raccontare questa storia è stato scelto il cibo, le numerose eccellenze gastronomiche che su queste terre nascono: da sud a nord. Vino, Olio extravergine, Taralli, friselle, peperoncini, melanzane, legumi, pasta, mozzarelle di bufala, torrone, miele, marmellate, limoncello, si intrecciano in un crescendo di gusto e di emozione con le parole di chi quei prodotti li ha seminati, coltivati e portati nelle nostre tavole, un intreccio gustoso ed esilarante, che riempie di sapore coscienze e stomaci.


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