Il doppio blitz fallito|per cercare lo "Scintilluni" - Live Sicilia

Il doppio blitz fallito|per cercare lo “Scintilluni”

"S" in edicola
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Alla Kalsa, e non solo, Antonino Lauricella fa la voce grossa. Per tutti è lo “Scintilluni”. Un vecchio soprannome che gli hanno cucito addosso tempo fa, come i vestiti di lusso che gli piace indossare, ma che oggi si lega pure alla sua stella, che in Cosa nostra palermitana scintilla sempre di più. Lauricella è attivo sul territorio, come dicono gli investigatori, e ha finito per entrare in contrasto con la famiglia degli Abbate, storici signori del popolare quartiere palermitano. All’emergente di Cosa nostra, e ai suoi collegamenti con gli omicidi degli ultimi giorni “S” dedica la copertina: sulle pagine della rivista, da oggi in edicola, viene ripercorsa la carriera criminale di Lauricella, dai fasti dei suoi familiari nel traffico di droga datati anni Ottanta alle recenti informative tutte dedicate allo Scintilluni.

Lauricella è ben protetto. La sua latitanza va avanti da sei anni. La sua forza è la rete di protezione che lo spinge e non mettere il naso troppo lontano da casa. Poliziotti e agenti della Dia sono arrivati due volte a un passo dall’arresto. Una volta in un bar della Kalsa, l’altra in una casa di Villabate. Negli ultimi giorni, mentre Palermo rivive l’orrore del piombo, il nome di Lauricella è saltato fuori nelle vicende che ruotano attorno all’omicidio di Davide Romano, ucciso con un colpo alla nuca e abbandonato dentro il portabagagli di una macchina. Ma dell’uomo che ama i bei vestiti, a cui danno la caccia per fargli scontare sette anni e mezzo di carcere, non c’è traccia. Almeno finora.

(Nella foto la copertina di S)


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