Bilancio e Finanziaria,|cercasi soldi disperatamente - Live Sicilia

Bilancio e Finanziaria,|cercasi soldi disperatamente

la cronaca parlamentare
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Cercasi soldi disperatamente. All’insegna di questo slogan il governo regionale si è presentato oggi in ordine sparso a sala d’Ercole, sede del Parlamento dell’Isola, nella speranza di ottenere, in tempi brevi, un sì a Bilancio e Finanziaria.

L’Aula è stata convocata alle 16. Ma la ripresa del dibattito sulla manovra economica – avviato la scorsa settimana – inizia con un’ora abbondante di ritardo. Ed è anche logico: oltre ai documenti finanziari, che il governo cambia di ora in ora per provare ad accontentare gli insaziabili ‘appetiti’ dei parlamentari della maggioranza, c’è anche da assorbire la ‘botta’ del caso di Riccardo Minardo, il deputato dell’Mpa e presidente della I° commissione dell’Ars (Affari Istituzionali), arrestato stamattina con varie ipotesi di truffe. Una vicenda che lascia il segno. E che fa il paio con le vicissitudini di Gaspare Vitrano, Pd, altro deputato regionale finito in manette circa un mese fa (per vicende legate al fotovoltaico).

L’aria è pesante, a Palazzo Reale. In Aula e nei corridoi. Un’atmosfera un po’ plumbea, che ricorda gli anni bui di Tangentopoli, quando i deputati venivano ‘impallinati’, ad uno ad uno, dalle indagini giudiziarie. Non a caso, si parla con insistenza di altre inchieste penali che coinvolgerebbero altri esponenti politici.

A presiedere i lavori d’Aula c’è il vicepresidente dell’Ars, Santi Formica. Che prova, in verità con scarso successo, a dare un colpo di acceleratore ai lavori d’Aula. Formica inizia ricordando l’unicità di Bilancio e Finanziaria. Ma dopo i primi interventi, quando capisce che l’ennesimo aggiornamento dei documenti finanziari, da parte del governo, ha innervosito molti parlamentari, prova a convincere l’Aula a dedicare il pomeriggio e la serata di oggi al Bilancio.

Il dibattito, insomma, si annuncia serrato. E se Formica vorrebbe accelerare, c’è anche chi frena. Come il capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, che chiede ‘lumi’ sulla “nuova Treccani”, cioè sull’ennesimo aggiornamento dei testi finanziari del governo. A Leontini si uniscono altri deputati del Pdl (Salvino Caputo annuncia opposizione dura a quella che definisce una “manovra clientelare”) . Da più parti si chiede maggiore chiarezza.

Per il governo, insomma, il passaggio d’Aula non si annuncia semplice. Ai problemi legati ai soldi che non ci sono, si aggiunge un’altra questione, per certi versi nuova. Di solito, a sala d’Ercole, in occasione del Bilancio, ma anche durante la discussione di altre leggi (anche se in questo momento è la manovra economica ad essere centrale), il governo parte con 13 voti d’Aula sicuramente favorevoli: il voto del presidente della regione e i voti dei 12 assessori. Adesso, visto che gli assessori sono ‘tecnici’ esterni a sala d’Ercole, in Aula il governo i voti favorevoli se li dovrà cercare ad uno ad uno. Operazione semplice se a sostenerlo è una maggioranza coesa. Ma se il governo, come sta succedendo, cambia documenti finanziari da un’ora all’altra, proprio per accontentare i deputati della maggioranza, significa che, forse, la coesione non è proprio granitica.


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