Ninetta è morta. Ma chissà se è vero. Già una volta pubblicammo la notizia della sua dipartita. Era una bufala servita altrove. E i precisi per cui Ninetta la clochard mai era stata viva puntarono il dito sulla riga dell’errore formale con la protervia dei legulei. Gli amanti della perfezione non amavano Ninetta. Le passavano accanto come si scavalca la munnizza. Vita è relazione. Contatto. Loro non avrebbero sfiorato Ninetta nemmeno con una scarpa infangata. L’avevano già assassinata mentre respirava, con l’indifferenza. Perciò scavallarono due quintali di perbenismo in pagina. Noi, che con Ninetta ci parlavamo, cominciammo a seguirla, ad andare appresso al suo corpo disfatto. Ci siamo informati periodicamente col suo medico. Si è informata Daniela Ciranni, la nostra cronista e “ninettologa”. Oggi, la notizia. Ninetta, la barbona di via Di Blasi. Ninetta la celebre, che insultava a ragione i passanti, è (sarebbe) spirata cinque giorni fa. In un candido letto d’ospedale. E gli infermieri e i dottori hanno pianto un po’. Alla fine, Dio è stato buono.
Ma chissà se è vero. Forse Roberto, il camice bravo e gentile che l’ha curata alla Geriatria di via La Loggia, ci ha fatto uno scherzo. Non lo crediamo davvero. Lo speriamo soltanto. Speriamo di sbagliarci ancora e di ricevere valanghe di improperi. Perché saremo meno allegri senza le pernacchie di Ninetta. Saremo più presuntuosi, se non ascolteremo le parolacce che rivolgeva alla nostra impettita alterigia in transito. Ogni bipede per lei era nudo. Un uomo di fango di questa sporca città. Ninetta ce lo ricordava sempre: dove credete di andare? Siete palermitani. Solo per questo merita un letto con le lenzuola pulite anche in Paradiso.
Ps. Comunque chi può vada a controllare di persona. Non si sa mai.
