Non ci fu estorsione | Assolti Dell'Utri e Virga - Live Sicilia

Non ci fu estorsione | Assolti Dell’Utri e Virga

Il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri è stato assolto perché il fatto non sussiste dalla prima corte d'appello di Milano dall'accusa di tentata estorsione aggravata dalle finalità mafiose. Assolto anche il coimputato, il boss mafioso Vincenzo Virga.
Processo d'appello a Milano
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Il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri è stato assolto perché il fatto non sussiste dalla prima corte d’appello di Milano dall’accusa di tentata estorsione aggravata dalle finalità mafiose. Assolto anche il coimputato, il boss mafioso Vincenzo Virga. L’assoluzione arriva dopo che la Corte di Cassazione, con una precedente sentenza, aveva annullato con rinvio la precedente sentenza di secondo grado. In particolare, il 21 aprile 2010 la Cassazione aveva annullato la decisione della corte d’Appello di Milano dell’aprile 2009, che aveva riqualificato l’accusa in minacce gravi, dichiarando la prescrizione.
Per il politico l’accusa aveva chiesto due anni. Secondo il sostituto procuratore generale Isabella Pugliese, nel 1991 Vincenzo Garraffa, ex senatore del Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, sarebbe stato minacciato da Dell’Utri, che gli avrebbe chiesto 850 milioni di lire. Oggetto del contendere la sponsorizzazione da un miliardo e 700 milioni ottenuta dalla Pallacanestro Trapani attraverso Publitalia, guidata all’epoca da Dell’Utri: il politico, in sostanza, avrebbe chiesto la restituzione in nero di metà della sponsorizzazione. Stando alle indagini, Dell’Utri, di fronte al rifiuto dell’imprenditore, gli avrebbe detto “ho uomini e mezzi per farle cambiare idea”.
E qui, secondo l’accusa, sarebbe entrato in scena Virga, ex capomandamento di Cosa nostra a Trapani oggi all’ergastolo per fatti di mafia. Ancora stando alle indagini, infatti, Virga – che in questo procedimento è stato a sua volta assolto – avrebbe minacciato Garraffa su mandato di Dell’Utri. Nel chiedere il carcere per l’esponente del Pdl, Pugliese ha chiesto alla corte di tener conto della condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa comminata a Dell’Utri dalla corte d’appello di Palermo: “Questo – ha detto il sostituto pg – era l’ambiente in cui si muoveva Dell’Utri”. Oggi, in fase di repliche, il magistrato ha rincarato la dose: Virga, secondo l’accusa, agiva infatti su mandato di Dell’Utri per “far vedere che la mafia era interessata al rapporto tra Publitalia e Garraffa”.
E adesso i legali passano all’attacco. La difesa di Dell’Utri, rappresentata da Pietro Federico e Giuseppe Di Peri, è convinta che l’esito di questo processo possa incidere su quello per concorso esterno. “I giudici della Cassazione – hanno detto i legali – non potranno non tener conto di questa assoluzione”. Questo episodio, specificano i legali, faceva parte del materiale inserito fra le prove dell’accusa nel procedimento palermitano.


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