"Quello di De Mauro è destinato|a restare un altro mistero d'Italia" - Live Sicilia

“Quello di De Mauro è destinato|a restare un altro mistero d’Italia”

il regista franco rosi
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”L’avevo conosciuto sul set di Salvatore Giuliano e avevo avuto la sensazione netta che si trattasse di un giornalista straordinario”. Il regista Franco Rosi, in un’intervista al Corriere della Sera ricorda così Mauro De Mauro, all’indomani della sentenza che ha assolto Totò Riina, imputato nel processo per il sequestro e omicidio del cronista, avvenuti 40 anni fa.

De Mauro era stato chiamato da Rosi per ricostruire sul campo le ultime giornate siciliane ”tra corse a Gagliano Castelferrato del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, prima di salire sul Morane Saulinier”, precipitato in un campo, in provincia di Pavia. Rosi fu sentito anche dai magistrati, in seguito alla scomparsa di De Mauro.

”Decisi di apparire in prima persona – afferma il regista – proprio per rendere un tributo a Mauro, del quale si erano perse le tracce da oltre un anno, e per dimostrare il mio rispetto nei suoi confronti. Mi esposi in prima persona per parlare di lui e purtroppo siamo ancora alle ipotesi fatte nel film”.

”Quarantuno anni dopo la scomparsa di De Mauro – aggiunge – si torna al punto di partenza. Un altro mistero italiano destinato a rimanere tale”. Il regista afferma di non sentirsi in colpa per la scomparsa del giornalista e aggiunge una considerazione sulla mafia: ”credo che il potere della mafia consista anche nel portare avanti relazioni con una verità intellegibile soltanto agli uomini di Cosa Nostra”.


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