Partecipate, approvato il riordino - Live Sicilia

Partecipate, approvato il riordino

Ars, Commissione bilancio
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Riduzione a tredici partecipate. Sicilia e servizi “congelata” in attesa di un intervento del Presidente della Regione. Liquidazione di Biosphera e Multiservizi che confluiscono in un’unica grande azienda: la Beni culturali spa. La commissione bilancio dell’Ars, presieduta da Riccardo Savona ha concluso questa mattina l’esame del piano di riordino delle società a prevalente e totale partecipazione pubblica, fornendo i relativi pareri. Martedì prossimo la commissione procederà al voto finale, poi l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, procederà con la firma dei decreti.

“Il piano di riordino approvato – ha dichiarato il presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona – rappresenta una svolta rispetto al passato, per le prerogative di razionalizzazione messe in atto sul sistema, che fino ad oggi ha movimentato 220 milioni di euro circa; con il riordino si ridurranno i costi di 30 milioni di euro, dettati da risparmi fiscali, e di circa 3 milioni di euro sui compensi”.

“La commissione ha espresso parere favorevole – ha detto Armao – al piano di riordino che era stato presentato dall’assessorato all’Economia. Restano solo da sciogliere gli ultimi dubbi, quindi martedì passeremo alla votazione”. Fino a metà mattinata, però, rimanevano ancora da sistemare le questioni riguardanti cinque società: Seus, Italia Lavoro, Mercati agroalimentari, Parco scientifico e Sicilia e Servizi. È proprio la situazione di quest’ultima partecipata a rivestire un ruolo particolare, rispetto alle altre (per le quali, alla fine, è stata trovata una soluzione). Nel piano di riordino, infatti, la posizione di Sicilia e Servizi è, di fatto, congelata. In commissione, il Pdl, ma non solo, avrebbe chiesto la testa del Cda. E l’impressione è che il governatore possa accogliere queste richieste esautorando, di fatto, i vertici aziendali guidati da Emanuele Spampinato.

“Abbiamo chiesto – ha dichiarato all’uscita della commissione Fabio Mancuso – un segno di discontinuità con l’attuale dirigenza. Poi la Regione potrà decidere come intervenire sull’azienda. Magari potrebbe anche decidere di acquisire il 100% della società”. E il segnale richiesto dagli “azzurri” quasi certamente arriverà. Ma sarà, probabilmente, solo il primo passo, visto che, prima di prevedere il piano di ripopolamento di Sicilia e servizi, finito al centro delle polemiche al punto da richiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta, dovrà passare, appunto, dai lavori di questa commissione che punterà l’indice soprattutto nei confronti degli affidamenti ricevuti dall’azienda in questi anni. “Prima di decidere il futuro di Sicilia e Servizi – ha infatti ribadito il presidente Lombardo – dovremo conoscere l’esito dei lavori della commissione”.

“Sono state approfondite – ha aggiunto Savona – le criticità emerse nei mesi scorsi sulla gestione societaria di Sicilia e-Servizi, rispetto alle quali il Governo ha fornito i necessari chiarimenti, ponendo le condizioni per approvare lo sblocco dei fondi europei, che ne consentiranno la ripresa delle attività, e la valorizzazione dell’ importante, perché strategico, settore dell’informatizzazione. Sarà pertanto necessario non interrompere l’attività di controllo in atto, per la verifica della gestione societaria, e sull’attività svolta dal socio privato, affinché siano ottimizzate le attività svolte.

L’assessore Armao è poi intervenuto anche su altre due partecipate e sul ruolo che dovranno rivestire nel breve e medio termine. “Cinesicilia – ha detto – sarà la società di riferimento per le attività di promozione turistico e culturale della Regione. Per quanto riguarda l’Eas – ha aggiunto Armao – dopo il referendum credo che l’Ars debba porsi il problema della pubblicizzazione dell’acqua. Le strade, in questo caso, sarebbero due: la liquidazione dell’Eas e la creazione ex novo di un ente pubblico, o la pubblicizzazione dello stesso ente”. Al di là delle singole situazioni, però, secondo Armao i benefici del riordino saranno immediati, soprattutto dal punto di vista dei risparmi su Cda e consigli. “Le dismissioni e le liquidazioni – ha annunciato Armao – saranno completate entro l’anno”.

“La commissione – ha concluso Savona – si è inoltre espressa sui Mercati Agro Alimentari Sicilia. In tal senso è emersa la volontà di operarsi affinché la società ritorni alla mission iniziale, funzionale a creare un centro di raccolta e propulsione di prodotti che provengono dal Sud-Europa e dal Nord-Africa; affinché ciò avvenga sarà necessario investire sulla qualificazione del personale e sulla migliore utilizzazione delle strutture”.


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