Smog, Cuffaro e Lombardo indagati | con sette assessori all'Ambiente - Live Sicilia

Smog, Cuffaro e Lombardo indagati | con sette assessori all’Ambiente

L'inchiesta della Procura di Palermo
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La Procura di Palermo ha notificato un avviso di conclusione indagine al presidente della Regione Raffaele Lombardo, all’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro (nella foto) e ai sette assessori regionali all’Ambiente che si sono succeduti tra il 2003 e il 2010. Gli amministratori sono indagati di omissione d’atti d’ufficio e getto pericoloso di cose. L’inchiesta è stata coordinata dai procuratori aggiunti Leonardo Agueci e Nino Gatto e dai pm Geri Ferarra e Claudia Bevilacqua. A Lombardo, Cuffaro e agli assessori si contesta il non avere adottato le misure imposte dalla legge per il contrasto dell’inquinamento atmosferico nonostante fossero a conoscenza “dei risultati delle centraline di rilevamento poste sul territorio regionale, dell’andamento della qualità dell’aria, del persistere dei fenomeni di inquinamento con superamento dei limiti di legge”.

In particolare gli indagati non hanno mai adottato il piano di risanamento e mantenimento relativo all’inquinamento atmosferico, i programmi per il raggiungimento dei valori limite ai fini della protezione della salute della popolazione, da predisporre entro 18 mesi, e i piani di risanamento della qualità dell’aria. Gli assessori coinvolti sono Mario Parlavecchio, Francesco Cascio, Rossana Interlandi, Giuseppe Sorbello, Mario Milone, Giovanni Di Mauro e Calogero Sparma.

I due presidenti della Regione e gli assessori, tenuti in forza di una direttiva comunitaria recepita da una legge nazionale, a predisporre tutti gli strumenti adeguati a “rimuovere o attenuare le cause dell’inquinamento”, sarebbero venuti meno al loro ruolo di garanti della salute e dell’incolumità dei cittadini siciliani. Cuffaro, Lombardo e gli assessori, secondo gli inquirenti, avrebbero consentito che le emissioni inquinanti “determinassero un superamento dei limiti stabiliti dalla legge per la qualità dell’aria con conseguente causazione di emissioni atte ad offendere e molestare una pluralità di persone”. Nell’avviso di conclusione dell’indagine i pm indicano le città in cui, secondo la rilevazione delle centraline, si sono superati, negli anni, i limiti previsti dalla legge per il biossido di azoto e per le cosiddette polveri sottili. I livelli del biossido di azoto avrebbero oltrepassato il limite annuale per la protezione della salute umana a Palermo tra il 2002 e il 2009, a Caltanissetta e Gela tra il 2007 e il 2009, a Catania tra il 2003 e il 2009 a Messina nel 2008 e nel 2009 e a Siracusa negli anni 2007 e 2009. Negli stessi anni – la situazione varia a seconda delle centraline di riferimento – i valori massimi delle polveri sottili sarebbero stati oltrepassati a Palermo, Agrigento, Gela, Caltanissetta, Catania, Messina e Siracusa. La Procura di Palermo, per gli stessi reati, ha chiesto e ottenuto il processo del sindaco del capoluogo Diego Cammarata e di due assessori comunali imputati di omissione di atti d’ufficio e getto pericoloso di cose. Identiche le condotte: non avere adottato provvedimenti idonei a contrastare l’inquinamento in città. Il dibattimento è in corso e il 20 giugno, dopo una lunga battaglia di perizie, comincerà la requisitoria. I pm ora stanno valutando l’ipotesi di inviare gli atti dell’inchiesta alle procure delle città in cui si sarebbero superati i valori massimi di inquinamento perché valutino se procedere contro gli amministratori comunali.

(Fonte ANSA)


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