'Omicidio Rappa', assolti gli imputati | La parte civile: "Ricorreremo in appello" - Live Sicilia

‘Omicidio Rappa’, assolti gli imputati | La parte civile: “Ricorreremo in appello”

Il bidello di Giardinello
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Morire dopo l’estrazione di un pony e al processo tutti assolti. È accaduto nell’entroterra palermitano, a Giardinello, pochi passi da Montelepre. Qualcosa è successo durante la lotteria alla festa del “Santissimo Crocifisso”. E’ morto Giuseppe Rappa, un bidello di 64 anni invalido, costretto ad avvalersi delle stampelle come ausilio al suo costante zoppicare. Secondo l’accusa, a provocare l’aggressione e la morte dell’uomo sarebbe stata una parola di troppo, forse liberatoria, scappata di bocca a Rappa, che pronunciando quel suo “alle solite siamo”, voleva denunciare platealmente una lotteria organizzata dal Comune, truccata a suo dire, che avrebbe assegnato il cavallino in palio alla figlia del consigliere comunale Vito Donato, attraverso un’estrazione, secondo l’operatore scolastico, avvenuta mentre ancora venivano venduti biglietti.

Gli avvenimenti, quella domenica sera del 22 agosto 2008 , avevano convinto l’accusa rappresentata dal pubblico ministero Carlo Lenzi, a chiedere alla seconda sezione della Corte d’Assise di Palermo la condanna all’ergastolo per Simone e Carmelo Donato e Francesco La Puma, con l’aggravante dei futili motivi,  e assoluzione per Vito Donato, il consigliere comunale insieme al parente Giuseppe, anche loro imputati al processo. Oggi arriva invece una sentenza di assoluzione per tutti. “E’ una sentenza che ci lascia sbigottiti – dichiara a caldo l’avvocato della famiglia Rappa, Tommy Delisi, che intanto si era costituita parte civile -. Perché mentre su Carmelo Donato eravamo concordi per l’assoluzione, in quanto per tutta la frazione di tempo in cui è avvenuto il pestaggio, era rimasto al centro del campetto dove si era svolta la manifestazione, senza mai varcare il confine della rete; gli altri individui, che oggi vengono assolti, avevano attaccato il defunto sotto gli occhi dei familiari, che non hanno avuto dubbi ad indicarli subito agli investigatori – e aggiunge – . Per questo ricorreremo”.  Dopo il rinvio a giudizio dei soggetti coinvolti, la versione della difesa era stata quella di una crisi epilettica che avrebbe portato il bidello ad inciampare su una bottiglia di vetro, provocandogli un trauma cranico nella regione temporale destra l’impatto per violento della testa contro il suolo. Una linea suffragata dai medici legali.

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