Il vero degrado è il qualunquismo - Live Sicilia

Il vero degrado è il qualunquismo

dal blog di Antonello Cracolici. Quasi vent’anni fa nel parlamento nazionale sono apparsi deputati che sventolavano un cappio contro gli inquisiti di allora. Gli stessi deputati, poco tempo dopo, avrebbero contribuito al successo di Berlusconi e in quasi vent’anni ne avrebbero giustificato ogni comportamento, tollerando forme di degrado inaccettabile in qualunque democrazia.
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Quasi vent’anni fa nel parlamento nazionale sono apparsi deputati che sventolavano un cappio contro gli inquisiti di allora. Gli stessi deputati, poco tempo dopo, avrebbero contribuito al successo di Berlusconi e in quasi vent’anni ne avrebbero giustificato ogni comportamento, tollerando forme di degrado inaccettabile in qualunque democrazia. Oggi i ‘nipotini’ di quegli sbandieratori di cappi hanno imbracciato il forcone e si sono scagliati contro la classe politica regionale, dipinta come interamente collusa e corrotta: è partita una campagna qualunquista accompagnata da slogan fascisti, è iniziato il festival della generalizzazione che ha preso spunto da casi che rimangono singole vicende delle quali ognuno dovrà risponderne in prima persona.

Vedere i ‘giovani del PDL’ protestare di fronte l’Ars e lamentarsi di una presunta questione morale è l’apoteosi dell’ipocrisia: perché non protestano con il loro partito, lo stesso che pochi anni fa sceglieva di candidare alla presidenza della Regione Totò Cuffaro, già sotto processo? Perche non protestano di fronte Montecitorio, Palazzo Chigi o Palazzo Madama, dove c’è Dell’Utri? Perché non chiedono di mandare a casa il pluri-indagato Berlusconi? Si è innescata una pericolosa corsa a ‘chi appare più puro’, a chi rappresenta la società ‘più civile’, a chi è ‘più indignato’: una gara sostenuta strumentalmente da una parte della stampa per motivazioni – temo – tutt’altro che nobili. La stessa stampa che chiede di ‘sciogliere l’Ars’, di ‘staccare la spina’, di ‘andare tutti a casa’: una proposta che forse è comoda perché asseconda la ‘pancia’ della società e magari certe fette di lettori, ma che imbarazza per quanto è vuota e inconcludente.

Voglio essere chiaro e diretto, come sempre: i delinquenti e gli indagati sono nella società, e sono anche nelle istituzioni, nei parlamenti, nei consigli comunali, nelle professioni e nelle strutture e redazioni giornalistiche. Dunque, piaccia o non piaccia il parlamento è – nel bene e nel male – lo specchio della nostra società. Ma pensare che dal momento che hanno arrestato quattro deputati bisogna mandare a casa tutta l’Ars è una sciocchezza grande quanto una casa. Sarebbe come dire che dal momento che in Sicilia c’è la mafia, tutti i siciliani sono mafiosi. Attenzione, in questo modo non sto giustificando nessuno: ognuno si assume la responsabilità di ciò che fa ed è chiamato a risponderne in ogni momento. Ma di fronte a quello che sta accadendo non posso restare in silenzio: la mia coscienza e la mia storia personale mi impongono di ribellarmi a chi sa solo generalizzare e mi accomuna a certa gentaglia che pensa che la politica sia un mezzo per arricchirsi e conquistare vantaggi personali.


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