AL DIRETTORE GENERALE
DELL’ ASP DI TRAPANI
Mi chiamo Davide Russo, ho 27 anni e amo la vita.
Dall’aprile 2010, però, è iniziato il mio calvario in quanto una RMN ha evidenziato un tumore maligno in sede rinofaringea e non ci sono parole per poter descrivere l’impatto che questo evento, così improvviso e grave, ha avuto sulla mia vita, dal quel momento radicalmente cambiata. Data la localizzazione del carcinoma rinofaringeo, ho contattato centri specializzati quali: l’ I.E.O. di Milano, il Policlinico Umberto I di Roma e il San Raffaele di Milano. Nei primi due Centri i tempi d’attesa per la prima visita erano molto lunghi contrariamente al San Raffaele dove sono riuscito a prenotare una visita per il mese di maggio. Sin dai primi accertamenti clinici, i sintomi, inizialmente poco rilevanti, aumentavano vertiginosamente, interessando l’ingrossamento dei linfonodi, l’ostruzione nasale e auricolare che si aggiungevano alle prime difficoltà masticatorie. Infatti, la Pet del 28.05.2010 evidenziava sia uno stadio della malattia molto avanzato, sia metestasi a livello polmonare sia a livello epatico.
Grazie alla competenza dell’ equipe medica che mi ha seguito e alla tempestività con cui sono intervenuti, con un atteggiamento che è andato ben oltre il normale rapporto medico-paziente per il sostegno, la vicinanza e la disponibilità dimostrati in ogni momento nei miei confronti e che hanno rappresentato per me motivo di speranza , incoraggiamento, fiducia, subito venivo sottoposto a 6 cicli di chemioterapia durati ben 5 lunghi mesi da cui sono uscito distrutto sia psicologicamente che fisicamente. La chemioterapia era riuscita a ridurre marcatamente il volume del tessuto ipodenso in sede rinofaringea ma urgeva continuare con una tomoterapia a difesa dei bulbi oculari il cui costo è di euro 12.485,00 da anticipare e chiedere il rimborso all’ASP di appartenenza.
Nonostante il costo così elevato per la mia famiglia che dal mese di maggio si era trasferita a Milano, sobbarcandosi di tanti disagi economici e la celerità con cui avanzava il tumore, non avevo altra possibilità se non quella di iniziare immediatamente questa nuova terapia. Contemporaneamente all’inizio della tomoterapia dovevo però affrontare un’altra difficile situazione. In uno dei tanti ricoveri per febbre, durato più di 10 giorni, veniva riscontrata un’infezione da stafilococco che aveva provocato una trombosi completa della vena giugulare interna, tutto ciò causato dal Port-a-Cart.
I chirurghi pur ravvisando la necessità di toglierlo, hanno ritenuto troppo elevato il rischio per la sua rimozione immediata, motivo per cui, quasi giornalmente, insieme alla quotidiana seduta di Tomoterapia, effettuavo dei controlli ecodoppler ed altri in attesa del momento opportuno per la rimozione dello stesso Port-a-Cart. Anche dopo la sua rimozione (in data 17.11.2010) mi recavo quotidianamente in ospedale o per la medicazione della ferita o per l’effettuazione di una broncoscopia, o per la tac o per altro. Questo evento ha toccato profondamente il mio stato emotivo e psicologico e quel ragazzo ventisettenne, pieno di progetti, con tante passioni e hobby si ritrova adesso con davanti solo una montagna di incertezze e paure.
Le chiedo pertanto di non cestinare questa mia lettera e valutare la possibilità di autorizzare un rimborso per le spese sostenute vista la situazione economica familiare non florida. Fiducioso nella Vostra Sensibilità Vi ringrazio anticipatamente e porgo Cordiali Saluti.
Allego, oltre alla documentazione medica:
n. 1 copia bonifico e fattura per acconto Tomoterapia;
n. 1 copia bonifico e fattura per saldo Tomoterapia;
In fede, Davide Russo
