L’operazione dei carabinieri contro i fiancheggiatori di Nicchi è stata un ennesimo successo. Ma c’è un video diffuso dagli investigatori che la rende unica rispetto alle altre, perché le intercettazioni ambientali che vi sono contenute, sbattono in faccia la realtà pura e semplice, il modus operandi degli estorsori e usurai al lavoro raccontato dalle loro stesse voci. Ascoltare quelle parole cariche di violenza e arroganza, sentire dal vivo le minacce ai commercianti che ritardano il pagamento del pizzo arrecando un danno alle famiglie dei “carcerati”, e nello stesso tempo vederne anche i volti, farebbe tremare le gambe anche al più intransigente attivista antimafia. Ha lo stesso effetto di una secchiata d’acqua gelida. Così per un attimo, anche solo per un attimo, tutti scendono negli inferi della quotidianità che imprenditori e commercianti affrontano, e tutti diventano uguali davanti alla domanda: e se un revolver lo puntassero in bocca a me, che farei?
“Bisogna distinguere tra i casi in cui l’imprenditore è vittima e oggetto di pressione, al quale non si possono chiedere atti di eroismo, e i casi in cui i margini di scelta ci sono – dice a Livesicilia il procuratore aggiunto Antonio Ingroia -. Io sono convinto che ormai si siano i creati i presupposti per rivolgersi allo Stato che fa la sua parte, all’associazionismo che consente di creare una rete di solidarietà attorno alla vittima di vessazioni e sa quali protocolli adottare per evitare che la situazione possa degenerare , insomma sono decine e decine i mezzi a disposizione di chi si trova attanagliato in questo dilemma. Per carità, io non voglio dire che bisogna pretendere atti di eroismo a tutti i costi, ma oggi e soprattutto nella città di Palermo che è una realtà dove tanti passi avanti si sono fatti, delle piccole o grandi iniziative coraggiose si possono pretendere dai cittadini e non solo dagli uomini dello Stato che sono pagati per farlo”.
“Se già alla prima avvisaglia – dice Ingroia – il commerciante che riceve richieste di denaro, denuncia, non dico presentandosi in procura, ma parlandone con gli altri imprenditori o con le associazioni di categoria, si può creare un’area cuscinetto per non tenere i cittadini in balia del primo criminale che passa, altrimenti si rimarrà sempre schiavi del pizzo e non riusciremo a smontare mai questo sistema. Non si può aspettare che cada la manna dal cielo. Sono assolutamente d’accordo sulla repressione deontologica adottata dalle associazioni di categoria, perché se può essere giustificato il non denunciare all’autorità giudiziaria, non ci si può rifiutare di concordare la linea di condotta con le strutture a cui si può fare riferimento. È ovvio però che si arriva ad una situazione per cui l’imprenditore si trova seriamente in uno stato di necessità, allora dovrebbe essere immune da ogni responsabilità, non solo penale”.
caro dott. ingroia l’analisi che fà lei è corretta, mi trova in disappunto solo nel fatto chè, voi che siete pagati dalle nostre tasse per far rispettare la legge, è che spendete i nostri soldi per acciuffare questa gentaglia come dimostra il video e tutte le intercettazioni, mostri ecc. ecc. come giustamente sono stati definiti,LEI Lritiene CHE SIA giusto che magari dopo qualche mese ho anno che si pentono c’è li ripresentati come icone o modelli da segiure.
E’ aggiungo non le pare che la mafia fino a quando ci saranni i saldi, SUI pentimenti e ti ridando la libertà, però me ne fai acciuffare 5/6/7 che magari poi una parte saranno scarcerati per mancanza di prove, La gente non troverà mai la fiducia necessaria PER DENUNCIARE a tappeto??, VISTO CHE CI FATE SUBIRE LA MAFIA 2 VOLTE NELLA VITA???
E CIOE’ PRIMA QUANDO E’ FUORI PERCHè METTONO IL REVOLVER IN BOCCA ALLA GENTE E POI la seconda volta MAGARI LO STESSO SE SI PENTE LO PAGATE PER GIUNTA E QUESTO PeR ESSERE PIù CREDIBILE DICE PESTE E CORNE ANCHE DI GENTE DELLA POLITICA VISTO CHE ORMAI E’ NOTO VI INTERESSATE PER LO PIù DI QUESTO, in quanto LA DELINQUENZA NONOSTANTE QUESTI ARRESTI TENDE AD AUMEMTARE????
NON VI CHIEDETE CHE MAGARI QUESTA NON E’ LA STRADA GIUSTA???
IO CREDO CHE SE VOLETE DARE CREDITO AI PENTITI CONFUTATE DA PROVE CERTE, GLI STESSI DEBBANO RESTARE IN CARCERE (inquanto si sono sistemati la coscenza perchè e questo quello che vogliono non la liberta’, forseeeeeee)MAGARI UN CARCERE SOLO DI PENTITI MA NON POTETE DARGLI LA LIBERTA’ QUESTA E’ UNA DEBOLEZZA DELLO STATO QUESTA E’ UNA TRATTATIVA POCO DECOROSA NEI CONFRONTI DI CHI HA SUBITO DEI TORTI DAI MAFIOSI MAGARI AVENDO AVUTO UCCISO PARENTI O AMICI.
per cui le chiedo da cittadino che lo stato deve fare lo stato e i delinquenti devono essere trattati da tali, solo cosìì io penso che troveremo un consenso generale e fiducia nelle istituzioni.
la ringrazio anticipatamente se mai leggerà questo commento e magari possa essere di auspicio.buonasera
SPERO CHE SE LEGGERA’ QUESTO COMMENTO LA FACCIA RIFLETTERE.
@ peppe,
non si illuda. L’italica ipocrisia non ha il coraggio di scelte dure. Ha perfettamente ragione nell’affermare che la libertà per gente come i mafiosi “pentiti” è una trattativa indecente. Non mi stancherò mai di ripetere che va tutelato Abele e che Caino abbia ciò che gli riserva la sorte.
Ecco, appena il tempo di andare su altra notizia e che trovi? Questo schifo, da Repubblica: Milano, 16 anni all’aggressore
del tassista picchiato in strada. Luca Massari fu pestato per aver investito e ucciso un cane: morì dopo un mese in coma
A Ciavarella, uno dei tre accusati del delitto, l’aggravente dei futili motivi ma non della crudeltà.
VERGOGNA. CITTADINI, SIAMO ABBANDONATI A NOI STESSI. 16 anni per la morte violenta e crudele, ma non per i giudici, di un uomo è una cosa stomachevole.
Live, provochiamo. Facciamo una campagna, slogan: fesso chi è onesto.
Live mi permetta di ricordare il cittadino Massari, ucciso due volte.
(estratto da Panorama.it)
Questa è la storia di Luca Massari, 45 anni, faccia lunga, sorriso mite, sempre ben vestito, di mestiere tassista, uno dei 2 mila affiliati al radiotaxi 4040. Un italiano qualunque che domenica 10 ottobre, in largo Camillo Caccia Dominioni, quartiere di case popolari costruite nel dopoguerra a Milano, ha investito e ucciso il cane cocker Joe che correva senza guinzaglio. Si è fermato, mortificato, ha chiesto scusa più volte alla proprietaria. È stato insultato: «Bastardo, bastardo», poi preso a pugni e a ginocchiate per 120 secondi da Michel Morris Ciaravella, 31 anni. È caduto a terra, ha picchiato la testa. Da allora è in coma nel bianco abbacinante del reparto più attutito e protetto dell’ospedale Fatebenefratelli.
Per capire chi sia Luca, un uomo normale cui il destino per due minuti fatali ha riservato un odio cieco, bisogna andare da Locate Triulzi, 9.500 abitanti in provincia di Milano, all’India, e poi a Zibido al Lambro, 700 anime sulla strada per Pavia, fino al McDonald’s-McDrive di via Giacomo Antonini dove Luca ha consumato l’ultimo pranzo prima di incontrare il male insensato.
Quando ancora non viveva da solo, Luca abitava a Locate Triulzi con i genitori pensionati, la madre Francesca di 69 anni, il padre Giancarlo di 74 e il fratello Marco di 48, disoccupato con problemi di salute. La madre aveva lavorato come operaia, una vita di straordinari per tirare su i due figli. Il padre aveva fatto il lattoniere, poi ha comprato da una signora, nel 1978, la licenza di tassista. Luca e il fratello hanno studiato fino alla terza media, poi le scuole serali, Luca ha fatto il cuoco, e il magazziniere come suo fratello; finché 10 anni fa, quando andò in pensione, il padre chiese ai figli se volevano prendere in mano il taxi. Marco disse no, Luca disse sì, e finalmente trovò la sua strada.
Avevano a lungo cercato una strada i due fratelli. Ricorda Marco: «Per sei mesi nel 1992 e altri sei nel 1994 partimmo per l’India. Cercavamo delle risposte al senso della vita, volevamo scoprire che cosa ci fosse al di là dell’Occidente. Luca diventò vegetariano, per non causare sofferenza ad altri esseri viventi. Vivevamo come gli abitanti del posto, non conoscemmo mai la violenza, chi poteva immaginare che l’avremmo trovata qui, a Milano?». Dice che a suo fratello piacevano gli animali, se ne trovavano di malati, nelle campagne di Locate, li portavano dal veterinario.
…
Se non è da ergastolo una cosa simile, che cosa lo è?
Beh, cari cittadini, oggi lo decide un vincitore di concorso. E’la democrazia all’italiana bellezza!
In merito al mio post su Massari.
Sempre da Repubblica: “Dunque il giudice è partito dalla pena base di 24 anni per il reato di omicidio volontario, ridotta poi a 16 per lo sconto del rito abbreviato.”
Lo sconto del rito abbreviato!!! E’ civiltà questa?
ad Allanzatu da Chianti, lo stabilisce la legge mica il giudice
a Peppe ti sei mai chiesto perchè i politici criticano sempre gli stessi pentiti (anche se sarebbe più corretto chiamarli collaboratori di giustizia)? hai mai visto qualche politico o anche persona “normale” ccriticare ad esempio franzese? io non l’ ho mai visto e sai perchè questo non succede semplicemente perchè se io accuso un potemte sono da disprezzare mentre se accuso un “viddano” (inteso sia come “mafioso corleonese” che come poveraccio)nessuno mi dice niente.
“… PeR ESSERE PIù CREDIBILE DICE PESTE E CORNE ANCHE DI GENTE DELLA POLITICA…” queste sono le tue parole.
E’ Lei signor Ingrao è in grado di distinguere quando vi siano i margini di scelta, concordo con quanto scritto da Peppe , in più penso che il ritenere tutti i siciliani mafiosi, il fare fare carriera a magistrati, forze dell’ordine e funzionari vari per meriti politici sia d’aiuto alla cosidetta mafia.
Le posso suggerire di fare meno interviste e di guardarsi quel filmato ogni mattina facendo finta che l’estorto sia suo fratello.
« … e se un revolver lo puntassero in bocca a me, che farei?» Una domanda da un miliardo di euro. Che solo chi ha sentito il freddo contatto di un’arma a canna corta in bocca, può tentare di dare una risposta. E da bancario, dato che questo record è detenuto dai bancari, vi dico che è un’esperienza traumatizzante nella migliore delle ipotesi. Invalidante, in quella peggiore. Non si sta parlando, sotto l’ombrellone, di una leggenda metropolitana, ma c’è veramente qualcuno che da una di quelle esperienze non si è più riavuto. Nonostante l’aiuto, prestato a domicilio, di psicologi e psichiatri. Ma niente. Una volta che ha rimesso piede in casa, non ha voluto più mettere il naso fuori dalla sua nuova placenta muraria. Indifferente al passare del tempo e della sua vita. Perché? Un’altra inane domanda. Forse in qualche modo deve entrarci il fatto che quei pluripregiudicati rapinatori di banca erano fuori per decorrenza dei termini proprio per una precedente rapina consumata con le stesse modalità in quella stessa agenzia. Chissà. Del resto, come fa uno a non uscire fuori di testa davanti a notizie tipo: Faida San Luca, 12 liberi per decorrenza termini: la condanna era di 8 anni?
giorni fa avevo mandato una lettera aperta al dott. messineo sperando che qualche giornalista o qualche tv o sito internet la publicasse dato che era stata scritta propio da una vittima ,ma invece nulla la stessa cosa potrei dire al dott. ingroia che gia tempo fa scrissi ma mai mi ha risposto allora che dire nulla dico solo che non si cambiera mai .
ho dimenticato di dire una cosa importante . che fiducia debbono avere gli imprenditori? un esempio oggi l,udienza al tribunale sugli estortori da me denunciati è stata rinviata e sapete perche .NON SI TROVA PIU IL FASCICOLO .ASSURDO SCANDALOSO MA è LA VERITA .
@ vitalba
lei dice: “lo stabilisce la legge mica il giudice”. Ammetto i miei limiti mentali, ma non mi prenda per un cretino. Mi perdoni la schiettezza, dire lo stabilisce la legge è qualunquistico. Questa, per ovvie ragioni di complessità dell’argomento, non è la sede opportuna per affrontare l’argomento e io non sono avvocato o laureato in giurisprudenza. Ma in tanti ci siamo accorti che la legge viene applicata (o anche l’applicazione spetta al Parlamento?) in modo “singolare”, soprattutto per i viddani. Le faccio soltanto un esempio, un fatto di tre anni fa:
“Stefano Lucidi condannato a 10 anni
pubblicato il 26/11/2008
Stefano Lucidi, il pirata della strada che il 26 maggio scorso investì e uccise due giovani fidanzati sulla Nomentana, a Roma, è stato condannato a 10 anni di carcere per omicidio volontario. E’ la prima volta in Italia che viene configurato questo reato per un incidente stradale.
…
Lucidi sapeva e ha ammesso di essere cosciente che in quel modo poteva causare gravi lesioni a terzi.
La richiesta del pm in udienza era di una condanna a 14 anni, tenuto conto del rito abbreviato e delle attenuanti generiche.
I giudici hanno deciso per una condanna a dieci anni di carcere ma l’aspetto importante è aver condannato Lucidi per omicidio volontario.”
Come mai, secondo le stessi leggi, un pm chiede 14 anni e un giudice ne dà 10?
E’ colpa di Berlusconi? o di Bersani? Che molti dei signori politici legiferano sapendo che potrebbero presto essere ospiti delle patrie galere è fuor di dubbio (il tutto giustificato con i più alti principi garantisti). Ma per favore non pretenda di mettermi l’anello al naso e la sveglia al collo.
Vedi vitalba.
Ti consiglio di leggere il commento in maniera approfondita.
Ti ripeto io non accetto di chi che sia che un delinquente mafioso cioe il pentito.che ha vissuto facendo stare la gente nel terrore.
E che li stato spende i nostri soldi per arrestarli cge poi diventino bocche di verita’ chiaro.
Poi puo.parlare del sig. Rossi o del.politico.
Poi oggi la cistituzione dice che il reato.si consuma quando commetti dwlle illegalita’ e non quando parli con qualcuno che possa essere anche un mafioso e mi spiego, se ionparlo del palermo commetto reato????
Allora se si commette reato a parlare o frequentare persone che oggi sono imprenditori e domano si scoprono mafiosi mi chiedo senza commettere reato.
Perche lo stato li lascia a piede libero????
Perche non cambiamo la cosrituzione e mettiamo il reato di frequentazione???
La democrazia e una cosa seria vitalba non commwttiamo l’errore che per far fuori una persona scomoda domani ci si ritorga contro romano o non romano.