Il locale chiuso per un cavillo | E le famiglie sono sul lastrico - Live Sicilia

Il locale chiuso per un cavillo | E le famiglie sono sul lastrico

Il caso di La Bufala
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Lo sportello unico per le attività produttive (SUAP) ha il compito di fornire supporto a tutti i soggetti interessati all’attivazione di un’impresa. È un servizio al cittadino, dunque. In un settore cruciale, quello dell’impresa, che in questo momento storico, soprattutto a Palermo, fatica particolarmente a sopravvivere agli insulti della crisi economica. A volte però il Suap non aiuta per niente. Il caso occorso alla catena di pizzerie “Fratelli la Bufala” è paradigmatico. Si parla della chiusura della pizzeria presente all’interno del centro commerciale Forum, da più di un mese bloccata dai sigilli dei Nas esclusivamente – raccontano i protagonisti della disavventura – per uno “scivolone” dei responsabili dello sportello per le attività produttive.

Il modello di “autorizzazione unica” concesso dal Suap nel luglio del 2007 che ha permesso all’azienda di avviare l’attività, adesso risulterebbe obsoleto per lo stesso ente che lo ha prodotto. Lo sportello ritiene ora cruciale, per la prosecuzione del lavoro di ristorazione, la presenza di una “autorizzazione edilizia” che nel 2007 non era stata neanche lontanamente nominata nel momento della stipulazione contrattuale; peccato che l’errore – sostengono i titolari – non sia imputabile all’azienda, che in forza del documento firmato nel 2007 ha già iniziato la produzione a pieno regime e si trova adesso costretta a chiudere per un cavillo che neanche immaginava.

Forse si può parlare di “scivolone”. O di “infortunio”. Intanto il punto è un altro: venti persone hanno perso il lavoro già da un mese. La situazione potrebbe essere risolta con una matura assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, e con un gesto di autotutela si potrebbe superare il problema. Basterebbe ammettere i propri errori, insomma. Non è così difficile. I proprietari e i dipendenti del ristorante non sono, però, particolarmente fiduciosi in merito.


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