"Rassegna stampa, nessuna censura" |Lombardo annuncia la lotta agli sprechi - Live Sicilia

“Rassegna stampa, nessuna censura” |Lombardo annuncia la lotta agli sprechi

Per il governatore, Raffaele Lombardo, la rassegna stampa della Regione siciliana deve essere "agile", deve tenere conto "anche delle cose che il governo porta avanti" e "potrebbe essere fatta in casa, visto che abbiamo in organico 21 giornalisti", mentre attualmente è gestita dalla società Centonovepress [...]
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Per il governatore, Raffaele Lombardo, la rassegna stampa della Regione siciliana deve essere “agile”, deve tenere conto “anche delle cose che il governo porta avanti” e “potrebbe essere fatta in casa, visto che abbiamo in organico 21 giornalisti”, mentre attualmente è gestita dalla società Centonovepress che si è aggiudicata il servizio dal primo marzo del 2009 al 29 febbraio del 2012 con un costo per le casse pubbliche di 153.900 euro l’anno.

Lombardo interviene dal suo blog dopo le polemiche seguite a un articolo di ‘Repubblica’ Palermo in merito all’indicazione data ai giornalisti dell’ufficio stampa di fare una scrematura degli articoli per dare risalto alle iniziative del governo. Per via delle polemiche sulla presunta “censura” di articoli ritenuto scomodi per la giunta il capo ufficio stampa aveva rimesso il mandato.

“E’ ridicolo aver parlato di censura – dice Lombardo – Ho apprezzato il gesto di Piero Messina al quale confermo l’assoluta fiducia per il lavoro, per la lealtà e per la serietà del suo impegno. Condivido con lui che si faccia una rassegna stampa agile e che tenga conto anche delle cose che il governo porta avanti. Non si tratta di una linea editoriale ma di una linea politica e amministrativa che credo meritino di essere conosciute da chi legge la rassegna stampa della Regione”.

Lombardo ricorda che “alla Provincia la rassegna era realizzata da tre giornalisti, nell’ottica degli interessi della Provincia; non ha senso stampare una rassegna di 200 pagine, sarebbe un volume che nessuno leggerebbe”. “Credo invece che un gruppo di giornalisti che hanno, liberamente, la capacità di selezionare degli articoli – aggiunge – debbano scegliere quelli che sono più utili per una classe politica che legge quella rassegna stampa nell’ottica degli interessi della Regione”.

“Talvolta anche nella rassegna estesa sfuggono articoli di giornali che sono di grande interesse – conclude – Peraltro, al di là della selezione delle 20 pagine di rassegna, è bene che ciascuno di noi compri i giornali con i propri soldi oppure utilizzi quella dozzina di giornali che riceviamo quotidianamente: potremo avere il piacere di sfogliarli così da rintracciare gli articoli che riteniamo più opportuno leggere”.

Sul suo blog, inoltre, Lombardo ha anche affrontato il tema dell’abolizione dei Comuni che non raggiungono la quota di mille abitanti, inserita nella manovra Tremonti: “Sono fermamente contrario all’ipotesi di abolire i piccoli Comuni – ha scritto il governatore – Non si può cancellare una identità, una bandiera, un campanile, una passione, una partecipazione, una storia, una cultura che si sono costruiti talvolta nei secoli. Semmai, per i Comuni, pensiamo a ridurre i consiglieri e gli assessori, non le indennità che sono, in quei casi, non riducibili”.

“Abolire i piccoli Comuni non serve a nulla. So che questi manifesteranno a Roma. Se la competenza, come credo, è nostra, io non farò mai passare una cosa del genere – annuncia Lombardo – I Comuni non si toccano: sono una risorsa straordinaria attraverso cui democraticamente i cittadini si ritrovano. La vera riforma è il decentramento di poteri: uomini e risorse da parte della Regione. Sono convinto che l’elefante Regione, cresciuto a dismisura, blocca e paralizza la vita dei cittadini perché ha centralizzato tutto”.

”Lo dico con molta franchezza: intendo mettere su, online, uno strumento per la caccia agli sprechi. Segnalatemi tutti gli sprechi, che non sono solo l’auto blu o le indennità dei deputati, ma sono i dipendenti che non lavorano o gli uffici pieni di gente che stanno a leggersi il giornale. Cominciamo, come cittadini, ad abituarci a tenere sotto controllo le nostre risorse e il patrimonio pubblico – ha concluso – I cittadini hanno il diritto di pretendere che noi dipendenti pubblici facciamo il nostro dovere”.


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