Fiat di Termini, ecco la Dr - Live Sicilia

Fiat di Termini, ecco la Dr

La Dr Motor prenderà il posto di Fiat a Termini Imerese. Si è conclusa così la riunione di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico che ha riunito attorno allo stesso tavolo il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, il ministro Paolo Romani e l’amministratore delegato dell’advisor Invitalia, Domenico Arcuri, sul passaggio di testimone dello stabilimento automobilistico del Palermitano. Il progetto messo a punto dall’azienda molisana di Macchia di Isernia aveva già guadagnato terreno nei giorni scorsi. Oggi la decisione ufficiale. “Per salvaguardare la tradizione automobilistica di Termini Imerese la proposta più congrua è quella della Dr, che immagina di continuare la produzione di auto nel sito industriale siciliano – commenta Lombardo –. I vertici dell’azienda molisana hanno presentato un piano completo e dettagliato. Adesso si dovrà sottoscrivere tra le parti un accordo circostanziato e da gennaio il sistema si farà carico dei lavoratori. Quella di oggi è stata una riunione molto positiva”.

Nello specifico la Dr, nata nel 2006 per volontà del costruttore di automobili Massimo Di Risio con all’attivo una rete di 90 concessionarie e 200 officine, intende far uscire dallo stabilimento siciliano la Dr3, una berlina 5 porte appartenente al segmento B (una alternativa alle varie Fiat Punto, Ford Fiesta o Kia Rio) da proporre ad un prezzo che oscilla tra gli 11 e i 13 mila euro. L’investimento previsto è di circa 130 milioni di euro e prevede una capacità produttiva, a regime ossia nel 2016, di 60 mila veicoli, con il riassorbimento di 1.300 lavoratori ex Fiat. A Termini sarebbero inoltre costruite le nuove edizioni della Dr1 e della Dr2, nonché effettuato il restyling della Dr5.

Oltre alla Dr Motor, da Invitalia sono state selezionate anche Lima Group (elettromedicali e protesi sanitarie), Newcoop (piattaforma logistica per la grande distribuzione), Medstudios (produzione tv), Biogen (energetico e biomasse). “Dr, Lima Group e Biogen – aggiunge il governatore – assorbiranno circa 1500 lavoratori. Altri 150 lavoratori saranno assorbiti dalle imprese che erano state già selezionate”.

Niente da fare quindi per la De Tomaso di Gianmario Rossignolo, l’ex presidente di Telecom che più di un anno fa ha rilevato lo storico brand dopo il fallimento del 2004, e che a Termini avrebbe voluto costruire una vettura di fascia alta, un mega suv che avrebbe dovuto competere con vetture come l’Audi Q7 e Bmw X5.

“Il problema – commenta a Live Sicilia Roberto Mastrosimone segretario della Fiom di Palermo – è capire in modo dettagliato come dovrà proseguire l’attività dello stabilimento, ma soprattutto in che modo saranno tutelati i lavoratori. Il piano della Dr prevede l’assorbimento di 1300 persone, ma a Termini ci sono 2200 lavoratori da tutelare. Le nostre perplessità, quindi, al momento persistono”.

Perplessi anche Maurizio Bernava e Salvatore Picciurro, rispettivamente segretari della Cisl Sicilia e della Fim regionale: “Un passo in avanti è stato fatto, ma restano incognite per l’enorme ritardo accumulato. La decisione assunta a Roma è un fatto positivo. Lo sarebbe ancora di più se le aziende selezionate dimostrassero reali capacità di autofinanziamento dei piani di investimento. Per questo confidiamo nel capo dello Stato che domani e dopodomani sarà in Sicilia: levi la sua voce di fronte all’emergenza sociale che l’Isola vive. A partire dal comprensorio termitano”.

Questa scelta – afferma il presidente della Provincia, Giovanni Avanti – consente di fare un po’ di chiarezza sul futuro dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese e come ente firmatario dell’accordo di programma, ci auguriamo che sia la scelta giusta per risollevare le sorti dell’economia termitana e di centinaia di famiglie”.

Finalmente si inizia a delineare una prospettiva sul futuro di Termini Imerese”, è il commento del sindaco Totò Burrafato. Che aggiunge: “A questo punto occorre avviare un confronto per centrare l’obiettivo del reimpiego di tutti i lavoratori della Fiat e dell’indotto. Confronto che deve vedere protagonisti soprattutto le rappresentanze sindacali dei metalmeccanici. Auspico che il presidente Lombardo, dopo aver contribuito a delineare una nuova missione produttiva per Termini Imerese, ponga in essere ogni utile iniziativa per sbloccare l’utilizzo dei 150 milioni di euro previsti dalla finanziaria regionale del 2010 per la riqualificazione infrastrutturale del polo industriale”.

La decisione assunta a Roma – affermano Maurizio Bernava e Salvatore Picciurro, rispettivamente segretari della Cisl Sicilia e della Fim regionale – è un fatto positivo. Lo sarebbe ancora di più se le aziende selezionate dimostrassero reali capacità di autofinanziamento dei piani di investimento”.


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