L'Udc rischia di spaccarsi | Fronda contro D'Alia - Live Sicilia

L’Udc rischia di spaccarsi | Fronda contro D’Alia

Parlavecchio pronto a lasciare?
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L’Udc, a Palermo, rischia di andare in pezzi. Nel pomeriggio, infatti, si è svolta una riunione della corrente facente capo al segretario provinciale Mario Parlavecchio, oltre un centinaio di partecipanti fra cui molti consiglieri comunali, con all’ordine del giorno lo scontro frontale con il segretario regionale Gianpiero D’Alia (nella foto), longa manus in Sicilia di Pier Ferdinando Casini. Un contrasto talmente aspro che, secondo alcuni rumors, potrebbe spingere il deputato regionale ad abbandonare il partito.

Motivo del contendere la nomina di D’Alia, ad inizio agosto, di un coordinatore per l’area metropolitana di Palermo, l’ematologo Pietro Di Marco, non concordata con i vertici provinciali e cittadini dell’Udc. “Una decisione presa d’imperio – dice Parlavecchio a Livesicilia – che mi ha amareggiato. Non è così che ci si comporta in un partito democratico e con delle regole”. Lo scontro, consumatosi all’inizio a colpi di comunicati stampa, sarebbe degenerato a tal punto da spingere il segretario provinciale a disertare la riunione di ieri del comitato di partito ospitato dal gruppo parlamentare all’Ars. Al posto di Parlavecchio, si è infatti presentato il segretario per la città di Palermo Agostino Genova, suo fedelissimo. Inutili tutti i tentativi di mediazione e pacificazione.

“Non capisco poi di quale area metropolitana si stia parlando, se almeno ci fosse aboliremmo le province”, aggiunge Parlavacchio, che continua: “Non accetto questo modo di operare e non riconosco un segretario regionale che agisce in questo modo. Se continuiamo così, questo partito alle prossime comunali non arriverà nemmeno al 5%”. Una soglia delicata, necessaria per superare lo sbarramento nei comuni come Palermo, che adesso raggiungere diventa difficile. E proprio la campagna elettorale è un altro punto di scontro con D’Alia: “Siamo gli unici a non aver avanzato un nome per le prossime elezioni, non parliamo di programmi per la città come si aspetta la gente. Mi chiedo a cosa servano certe nomine”.

Ma i boatos parlano di un Parlavecchio in piena rotta di collisione, pronto a lasciare l’Udc per approdare, magari, sulla sponda Mpa: “Io ho dato l’anima per restare nel mio partito, specie dopo la scissione. Ho rinunciato a un posto di assessore nella giunta Cammarata, ci ho rimesso anche le regionali. Ma insieme a tanti amici, vogliamo un percorso che porti a formare liste che garantiscano almeno il 5%. Sono in una fase di profonda riflessione, ma nego l’ipotesi Mpa. Noi restiamo nell’Udc anche se non rinunciamo a esprimere del dissenso”.

Parole sposate dal segretario cittadino Agostino Genova: “D’Alia non può prendere certe decisioni come fosse un deus ex machina, non può mettere il naso alla provincia o al comune scavalcandoci. Neghiamo le voci che ci vogliono in uscita, noi restiamo nel partito”. Un eventuale abbandono di Parlavecchio metterebbe in seria difficoltà l’Udc in provincia, viste le decine di consiglieri comunali pronto a seguirlo. Fra questi, anche Agostino Genova e Giusto Gennaro a Sala delle Lapidi, i cui eventuali abbandoni, insieme a quello tutto da verificare (ma che alcuni danno per imminente) di Elio Bonfanti in riavvicinamento a Leoluca Orlando, lascerebbe Salvo Italiano praticamente solo e comporterebbero la scomparsa del gruppo dei casiniani da Piazza Pretoria. In entrata, invece, i rumors danno Nino Dina che tornerebbe così all’Udc: fra i tanti a seguirlo ci sarebbe anche l’assessore comunale di Palermo Felice Bruscia.

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