Zamparini fuori campo: | "Così risolverei i problemi" - Live Sicilia

Zamparini fuori campo: | “Così risolverei i problemi”

Il presidente a Livesicilia
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E’ un Maurizio Zamparini “fuori campo” quello che si è prestato ad un’intervista con Livesicilia. Sì, fuori campo, come la trasmissione che lui regge da diversi mesi a Radio Radio, emittente radiofonica romana. Questa volta non si parla di allenatori o tattica, si parla di problemi, quelli veri, i problemi della gente, i problemi che stanno mandando in “serie B” l’Italia. Zamparini da alcuni mesi collabora anche con un movimento, un “movimento per la gente” che tiene a precisare non ha scopi politici: “All’interno ci sono anche altri imprenditori industriali – dice il presidente del Palermo – io sono tra i fondatori, il nostro movimento è un modo per dire a chi ci governa che ci sta portando nel baratro. Bisogna che si inizi a pensare ai problemi veri, e credetemi ce ne sono davvero tanti”.

A Roma, il 13 novembre, a Fiano Romano, è in programma la prima manifestazione del “movimento per la gente”, ma Zamparini non si ferma e ne organizzerà anche una a Palermo: “E’ un modo per ritrovarsi, dobbiamo collaborare tutti, tante altre associazioni ci stanno affiancando, grazie anche alla collaborazione di persone molto utili. Facevo anche una trasmissione ad Antenna 3 ma poi ce l’hanno censurata, adesso a Radio Radio ci facciamo sentire e so che sta andando tutto molto bene”. La crisi sta ormai avvolgendo ogni settore, Zamparini commenta amaramente: “Il nostro paese è governato da una classe dirigente completamente inefficiente, la burocrazia è bestiale, sbagliano ovviamente le persone che ci amministrano, l’Italia è in fallimento, avremmo bisogno di gente che pensa solo ad amministrare senza far politica – sottolinea Zamparini – e risolvendo i problemi, che secondo me, sono facilmente risolvibili perché siamo un paese ricco. Non c’è però la volontà di farlo e neanche la capacità, non sanno sedersi ad un tavolo perché sono incapaci. La mia disillusione più grande è stata Berlusconi, un imprenditore che è andato in televisione a venderci fumo e invece non ha fatto nulla di quello che andava fatto, come sburocratizzare il paese, fare un’equa distribuzione delle ricchezze, dare soprattutto lavoro ai nostri giovani. Lui invece ha pensato solo a fare più soldi, ma dove vuole portarseli nell’altra vita?”.

Zamparini prova anche a dare dei consigli che possano dare ossigeno al paese: “Mi siederei ad un tavolo con i migliori economisti d’Italia per capire qual è la malattia del paese e guarirla. Semplice. L’Italia è come la nostra famiglia, ci sono tanti problemi ma con il buon senso si possono risolvere”. Si continua a parlare di economia, di agricoltura, l’imprenditore friulano in cima alla lista dei tanti malanni da guarire, inserisce proprio la terra: “E’ uno dei problemi che io andrei ad affrontare subito. Dobbiamo rilanciare l’agricoltura, abbiamo tanta terra, abbiamo prodotti meravigliosi. Farei dei finanziamenti ai giovani per l’acquisto di ettari di terra, di stalle e altro, e permettere ai nostri figli di lavorare e produrre e ovviamente dare vivacità al mercato, tornare a far girare l’economia dei campi, ma è tutto così banale, basta farlo, non ci vuole tanto”.

Nelle primarie di Livesicilia è stato candidato anche Zamparini, lui però non ne vuol sapere: “Non farò mai il sindaco di una città, se mi chiamasse invece il sindaco di Palermo sarei propenso ad una collaborazione, ovviamente gratuita. Io vedrei la Sicilia – e di questo ne sto parlando anche con alcune persone – una regione autonoma che mandi a fanc…l’Italia e diventi una fucina di partenza per un cambiamento. Che sia la Sicilia a rendere leggi per l’agricoltura, per il turismo, meno burocrazia, mi piacerebbe che la trinacria sia il punto di partenza”. Sempre la burocrazia ha impedito a Zamparini di iniziare i lavori per il nuovo stadio: “E’ proprio così, pensi che anche per il centrocommerciale ci sono stati questi problemi, facendomi perdere cinque mesi, che poi tradotti, significano soldi, non solo per me, ma per tutti quei lavoratori che dovevano iniziare nel centro. Pensi quanto sono sei mila euro in cinque mesi per una famiglia? Sono tanti…”.


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