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Camici fantasma al Cto | Tutti i nomi dei coinvolti

Il medico del Palermo: "Voci non vere"
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Roberto Matracia

E’ la vecchia truffa del badge. Qualcuno lo timbra al posto tuo e ti fa risultare in servizio. Stavolta sarebbe stata scoperta al Cto, il centro traumatologico ortopedico che dipende dall’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello. Dieci dipendenti sono finiti sotto inchiesta della magistratura e sono stati sospesi dal servizio. Tra di loro c’è anche Roberto Matracia, il medico del Palermo calcio, l’unico medico coinvolto, accusato di un uso massiccio dello stratagemma. Il dottore Matracia replica a Livesicilia. Si dice sorpreso: “Non so che dire, ho piena fiducia nel lavoro della magistratura”. E questa storia del badge è vera o no? La risposta: “Assolutamente no. Saranno state voci di persone che hanno raccontato cose non vere, ma non voglio aggiungere altro. Mi creda, sono sopreso”. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Maurizio Agnello, ha un nome che la dice lunga “chi c’è c’è”. Perché, in verità, dicono gli investigatori, nella stragrande maggioranza dei casi gli indagati sul posto di lavoro non c’erano affatto.

Assieme a Matracia, infermieri, tecnici di ortopedia e radiologia, e personale amministrativo. Le indagini sono dei carabinieri del Nas, quando il comandante del nucleo antisofisticazione era ancora Francesco Geraci, uno che di indagini ne ha fatte parecchie in città.

Le telecamere piazzate dai suoi uomini, in piena collaborazione con l’azienda sanitaria, hanno ripreso lo stratagemma grazie al quale il personale tecnico e medico avrebbe falsificato l’orario di entrata e uscita dalla struttura ospedaliera facendo timbrare il proprio badge da altri colleghi compiacenti. “Sono profondamente dispiaciuto e indignato – dice Salvatore Di Rosa, direttore generale dell’Azienda sanitaria – nel constatare quanto mal costume sia diffuso proprio tra coloro che dovrebbero essere al servizio dei cittadini ed esempio di etica del lavoro: professionisti, operatori, tecnici e personale amministrativo. Mi auguro che questo grave provvedimento serva da monito e scoraggi ulteriori comportamenti irregolari su cui l’Amministrazione sarà rigorosa e inflessibile e continuerà a vigilare”.

Tutti i coinvolti
Gli altri indagati sono Carmela Termini, infermiera, Antonino Calandra, tecnico ortopedico, Antonino Gagliano, tecnico di radiologia, Anna Salamone, collaboratrice amministrativa, Adriana Testa, coadiutore amministrativo, Maria Concetta Maggiore, coadiutore amministrativo, Patrizia Pecoraro, coadiutore amministrativa a tempo determinato, Maria Maggio, infermiera, Angelo Di Maggio, tecnico ortopedico. In realtà il malcostume sembra dilagante al Cto. Al vaglio degli inquirenti, infatti, c’è la posizione di altre venticinque persone. Su loro conto risultato “doppie timbrature effettuate sporadicamente da altri dipendenti”.


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