Ero con Holmes, il mio buon amico. Lo trovai pensieroso e cupo. “Che hai Holmes?”, gli chiesi. Lui si fece ancora più triste: “Sto studiando su un caso irrisolto”. “Il mastino dei Baskerville?”. “No, l’abbiamo risolto quello. Ave cà… Palermo”. Corrugai la fronte perfino io. La storia era grave e feroce. Un cadavere sotto gli occhi di tutti e nessuno se ne accorgeva. Nel viavai di passi, nello scalpiccio dei piedi, nell’agonia delle macchine, sarebbe stato impossibile trovare il colpevole. La voce popolare indicava tale Diego Cammarata, nominato sindaco, quale responsabile di Palermicidio. E si sa che la voce popolare sceglie sempre un capro espiatorio, un colpevole verosimilmente perfetto. Non importa che sia davvero l’assassino. Dunque, nel caso di Palermo non era da trovare il responsabile di un delitto già comminato, ma il prossimo sospettato. Colui o colei che, tentando di salvare un corpo morto – impresa impossibile – ne avrebbe forse vidimato la dipartita con marchio della certezza.
“Chi sarà il prossimo candidato sindaco per il centrosinistra? Cominciamo da qui”, chiesi. Holmes stirò le labbra. Pizzicò il violino. “Il cen-tro-sini-stra”, scandì beffardo. E pronunciò il nome. “Lei?! – trasalii -. Ma se ha detto che ci sta pensando?”. “Non lo vedi che tutto si sta saldando intorno a Rita Borsellino – sussurrò Holmes con pazienza, come per spiegare l’evidenza a un cieco -. Le scrivono, la invocano. Lei ha posto la questione di Raffaele Lombardo, o me o lui. Però sa benissimo che una sua candidatura, nei fatti, allontanerebbe il Pd dal presidente della Regione e porrebbe il medesimo in imbarazzo: sostenerla o non sostenerla? Insomma, la signora Borsellino è una politica più accorta di quello che si pensi. Sa alla perfezione che potrebbe sparigliare i giochi. Credo proprio che accetterà”. “E Faraone? E Ferrandelli?”. “Holmes sospirò: “Faranno le primarie e perderanno con onore. La quantità di onore che serve per candidarsi alle regionali, o ottenere qualcosa”. “E Orlando?”. “Già, Orlando…”, mormorò Holmes. Tirò una boccata dalla pipa: “Starà nell’ombra finché e se gli converrà”. Un’altra boccata. E non parlò più.
(Prima puntata)
