Borsellino, Pd, Terzo Polo | Grandi manovre elettorali - Live Sicilia

Borsellino, Pd, Terzo Polo | Grandi manovre elettorali

Un’offerta all’apparenza generosa: “Gli esponenti del Terzo Polo, pur nella consapevolezza di avere risorse umane e politiche in grado di esprimere una propria candidatura, hanno manifestato la massima disponibilità ad un’eventuale designazione di un esponente del Partito democratico”. Quando le agenzie hanno battuto la nota, si è avuto per un attimo il senso di un mondo capovolto. Sensazione che si è ridimensionata alla riga successiva: “Gianpiero D’Alia (Udc), Carmelo Brigulio (Fli), Riccardo Milana (Api) e Giovanni Pistorio (Mpa) hanno convenuto sulla necessità di dare vita a un patto civico tra le forze che sostengono il governo Lombardo”. Il pensiero di tutti è corso a Rita Borsellino (nella foto), ancora ufficialmente indecisa circa la candidatura per Palazzo delle Aquile proposta dal Pd, col viatico delle primarie. Non a caso, il segretario democratico Giuseppe Lupo ha precisato, nella mossa successiva della partita a scacchi dei comunicati: “I partiti del Terzo Polo chiariscano se per le prossime elezioni comunali di Palermo sono disponibili all’alleanza con tutti i partiti progressisti e alla scelta del candidato sindaco attraverso le primarie”. E nuovamente il pensiero è andato alla signora Borsellino.

Dunque, il Terzo Polo offre al Pd la magnanimità e il vincolo di un’offerta che politicamente non si può rifiutare. Scegli tu il candidato. Noi lo sosterremo lealmente. In cambio chiediamo una cosuccia da nulla: la costruzione di uno schema per Palermo che duplichi quello insediato alla Regione. “Un patto civico tra le forze che sostengono il governo Lombardo”. Ora è noto come la candidatura ipotetica di Rita Borsellino, sempre più concreta all’orizzonte, si basi su una pregiudiziale anti-lombardiana. La concessione dei terzo-polisti nasconde perciò, nemmeno troppo, un bivio ostico. O salta la pregiudiziale. O salta la Borsellino, visto che il fondamento di tutto è il “patto civico…”. E – date le premesse – salta, sicuramente, l’allargamento a sinistra e la saldatura con l’Idv, di cui Rita Borsellino sarebbe garante.

Giuseppe Lupo ha abbozzato come poteva, prendendo tempo. Non può chiudere la porta perché sarebbe tacciato come responsabile unico del fallimento di una preziosa alleanza e di una al momento lontana vittoria della destra perfino dopo il disastro Cammarata. Non può spalancarla senza mettere in crisi la discesa in campo di Rita Borsellino. Un bel dilemma.

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