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Su “S Trapani” l’inchiesta su D’Alì|e lo scandalo prostituzione

In edicola dal 26 novembre
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Il nuovo scandalo sessuale che scuote la Trapani bene, scaturito dall’arresto dell’imprenditore Franco Abita, e tutte le carte dell’inchiesta sul senatore Tonino D’Alì. Questo il piatto forte del nuovo numero di S Trapani, in edicola da sabato 26 novembre.

L’indagine sul giro di prostituzione che sarebbe stato gestito da Abita, ai domiciliari dallo scorso 28 ottobre, è stata gestita dal nucleo di polizia giudiziaria della Forestale e aveva preso le mosse dal mercato nero dei rifi uti speciali e ferrosi, all’interno della quale gli investigatori si sono imbattuti in dialoghi telefonici tra “pezzi da 90” in cui si parlava di “donne facili”. Ne viene fuori uno spaccato che inquieta i salotti buoni di Trapani in cui professionisti, bancari ed editori sarebbero stati intercettati mentre prendevano accordi con Franco Abita per incontri piccanti non solo nelle decine di appartamenti del centro storico dell’imprenditore, alcuni dei quali sequestrati, ma anche “a domicilio”, “recapitate” in ville lussuose, a bordo piscina, nel backstage delle feste.

Un’ampia sezione del nuovo numero di “S” è dedicata all’inchiesta sul senatore D’Alì accusato dagli inquirenti di “aver aiutato consapevolmente Cosa nostra”. Il prossimo 16 dicembre il banchiere ed esponente del Pdl si ritroverà davanti a Gip di Palermo Giovanni Francolini che deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dai magistrati della Dda di Palermo, il sostituto procuratore Teresa Principato e i pm Paolo Guido e Andrea Tarondo. Per l’accusa sarebbero “provati” i rapporti tra D’Alì e mafiosi conclamati come i Messina Denaro, il trapanese Vincenzo Virga, il valdericino Tommaso Coppola, il pacecoto Ciccio Pace e con l’ex uomo d’onore, adesso collaboratore di giustizia, l’ex patron del Trapani Calcio Nino Birrittella. I guai per D’Alì sarebbero iniziati per la vendita di un terreno in contrada Zangara e che secondo gli inquirenti sarebbe stata simulata restituendo i soldi agli uomini di Messina Denaro.

Accuse a cui il senatore del Pdl ribatte punto per punto parlando di un semplice mancato pagamento dell’Invim, l’imposta sull’incremento del valore degli immobili.


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