"Pizzo e pizzo", sigilli al gazebo - Live Sicilia

“Pizzo e pizzo”, sigilli al gazebo

Il titolare: "Bloccati dalla burocrazia"
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Ancora sequestri a Palermo. Questa volta il locale colpito è stato “Pizzo e pizzo”, il ristorante di Gaetano Pizzo, di via XII Gennaio. I vigili hanno messo i sigilli al gazebo dopo aver accertato le mancate autorizzazioni. Infatti, come ha spiegato il comandante della Polizia municipale, Serafino Di Peri, per l’occupazione del suolo pubblico ci vogliono due autorizzazioni: una rilasciata dall’ufficio Traffico e una dalle Attività produttive. “In questo caso – ha detto – la seconda era scaduta dal 2009, anche se il proprietario continuava a pagarla – ha precisato – mentre l’autorizzazione dell’Ufficio Traffico non l’aveva mai avuta”.”Non è stato un blitz – ha detto Serafino Di Peri-. Questo intervento rientra in un preciso piano programmato. Stiamo procedendo a tappeto per combattere le occupazioni di suolo pubblico abusive”.

Infatti, secondo i dati del Comune, ci sarebbero circa 600 occupazioni di suolo pubblico fra gazebo, pedane, tavoli con sedie e ombrelloni. Ma le autorizzazioni non sono più di un centinaio. È per questo che la polizia municipale continuerà per tutto il 2012 con i controlli. “Anzi- ha detto Di Peri – visto che non ci sono blitz ma si sa che si continuerà con i controlli, invito i gestori dei locali che non hanno le autorizzazioni in regola a smontare i gazebo aspettando di averle”.

Non discuto il provvedimento, ma non sono d’accordo sui metodi che sono stati usati per fare il squestro”, ha detto Gaetano Pizzo, proprietario del ristorante, che ha spiegato: “Noi eravamo in regola fino al 2009, e sei mesi prima della scadenza della licenza per il gazebo abbiamo fatto richiesta di rinnovo. All’inizio la macchina burocratica si anche è attivata, ma la pratica si è poi bloccata allo Sportello Unico. Il gazebo del mio locale ha avuto anche il parere favorevole delle Asl per il rinnovo dell’autorizzazione nel mese di ottobre 2009. Ma tutto da allora è rimasto fermo allo Sportello nonostante i numerosi solleciti. Infatti è cambiata la normativa in merito: oggi l’articolo 20 del codice della strada prevede che le strutture come i gazebo possano realizzarsi solo in aree pedonali”.

“Così, è vero: eravamo in regola e con il cambio della legge siamo diventati abusivi. Ma io non voglio contravvenire alle leggi, e sono d’accordo con la normativa nuova. Sarei stato pronto a toglierlo il gazebo. Quello che però metto in discussione è il metodo usato. Non potevano avvertirci? Dare una comunicazione ufficiale con una data di scadenza entro la quale smontare i gazebo, invece di venire e mettere i sigilli? E non avrebbero potuto aspettare il primo gennaio, visto che il mese di dicembre per noi ristoratori è vitale? Abbiamo aspettato per un anno e mezzo delle risposte dallo Sportello Unico, a cui abbiamo mandato più solleciti e adesso non potevano aspettare loro o almeno avvertirci, mandarci una comunicazione. È anche un grave danno di immagine che ci hanno fatto: i clienti passano e vedono la scritta “sequestro penale” e chissà cosa pensano. Oltrettutto sarò anche costretto a licenziare due o tre dipendenti per il danno economico che avrò in questo mese. Ma non lo farò adesso, non ne ho il coraggio. A gennaio vedremo”.

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