Pronto il decreto "svuota-carceri"| In Sicilia 6500 i possibili beneficiari - Live Sicilia

Pronto il decreto “svuota-carceri”| In Sicilia 6500 i possibili beneficiari

I DETENUTI PASSEREBBERO AI DOMICILIARI
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I residui di pena sino a diciotto mesi potrebbero essere trasformati in arresti domiciliari. Ciò significa che circa 3.300 detenuti sui 68 mila distribuiti nei 206 istituti di pena, potrebbero lasciare le carceri. Questo potrebbe essere uno dei contenuti del decreto “svuota carceri” che domani sarà approvato dal governo. Lo ha fatto sapere il ministro Paola Severino. Il provvedimento dovrebbe anche prevedere un intervento sul processo civile e sulla conciliazione obbligatoria.

L’annuncio non contiene nessuna disposizione in merito all’introduzione del “braccialetto elettronico”, uno strumento che permette il controllo a distanza dei detenuti e ancora in fase di sperimentazione per verificare l’effettiva efficacia del suo funzionamento e i costi che dovrebbero essere più contenuti rispetto a quelli della detenzione. Di questo però se ne parlerà in futuro. Il responsabile della giustizia, per il momento, non dice nulla sui possibili contenuti del provvedimento. Una notizia che giunge dopo i due suicidi nelle carceri avvenuti nei giorni scorsi.

In Sicilia il numero dei detenuti ammonta a 7800 di cui 6500 possibili fruitori del decreto “svuota carceri”, in quanto sono detenuti comuni classificati di “media sicurezza”. Il provvedimento non si estenderà né a chi è in carcere per reati più gravi, né a chi è stato sottoposto ad un regime particolare come il “41bis”. Il provvedimento dell’esecutivo dovrebbe, così, risolvere il problema del sovraffollamento negli istituti di pena siciliani, considerando che il Pagliarelli ospita quasi 1300 detenuti a fronte di una capienza di 813 e l’Ucciardone supera di oltre 200 detenuti la capienza massima.

Un tema, quello delle carceri, al centro del dibattito anche in sede europea. Ieri il Parlamento di Bruxelles ha discusso della risoluzione sulle condizioni detentive nell’Ue, primo firmatario l’italiano Salvatore Iacolino, che riguardano circa 650.000 soggetti. “La Commissione deve invitare gli Stati membri a stanziare più risorse per la ristrutturazione e l’ammodernamento delle carceri – ha detto Iacolino – a tutelare i diritti dei detenuti, a riabilitare e preparare con successo i detenuti per il rilascio e l’integrazione sociale, a fornire alla polizia e al personale carcerario una formazione ispirata alle moderne pratiche di gestione delle carceri e agli standard europei in materia di diritti dell’uomo, a monitorare i prigionieri che soffrono di disturbi mentali e psicologici e a creare una linea specifica nel bilancio Ue al fine di incoraggiare tali progetti”. Iacolino, inoltre, ha posto l’accento sull’uso eccessivo della carcerazione preventiva: “Deve rappresentare una misura eccezionale da utilizzare nel rispetto di rigorose condizioni di necessità e proporzionalità per un limitato periodo di tempo, assicurando il principio fondamentale della presunzione di innocenza e quello di non essere privati della libertà in assenza di sentenza passata in giudicato”.


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