Lo chiamavano Nocerino - Live Sicilia

Lo chiamavano Nocerino

Il rimpianto
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Resto umile world tour’: è il titolo dello show di Checco Zalone che racchiude in poche parole lo stile e il carattere di un giocatore come Antonio Nocerino. Sette reti in campionato, record personale, costanza di rendimento, duttilità in campo, centrocampista di valore sia nella fase di interdizione che in quella offensiva, efficace assist-man. Per il Milan – che è a -1 dalla capolista Juventus – Nocerino è diventato un pilastro, un punto fermo in un centrocampo sconquassato dagli infortuni. Tra lui e Ibrahimovic l’intesa è perfetta e ottimi gli automatismi. A Palermo (e non solo), si mangiano ancora le mani: assicurarsi un calciatore della qualità di Nocerino a cinquecentomila euro si è rivelato – in assoluto – il colpo dell’anno.

“L’ho lasciato andare – spiegò Zamparini al momento della cessione – perché era in scadenza e, dopo sei mesi, avrebbe firmato lo stesso col Milan. Quando un giocatore vuole andare via non ha le stesse motivazioni. Poi con Ibrahimovic ci giocherei volentieri anch’io. Svenduto? L’ho dato al Milan per cinquecentomila euro più la metà di un giocare, l’avevo pagato 8 milioni dalla Juve, ma quando il giocatore è a fine contratto e va via a zero lire è anche peggio”. “E’ un giocatore di grande quantità – commentò sicuro Galliani che vince l’ennesima scommessa di mercato – che sostituirà al meglio Flamini e Gattuso”. E lui come reagisce alla improvvisa popolarità? Nocerino, ‘Noce’ per gli amici, resta umile, non si monta la testa, ancorato a valori tradizionali: una vita dedicata allo sport e alla famiglia con l’amore sbocciato sui banchi di scuola.

“Ibra e Robinho – secondo Nocerino – sono due giocatori che cambiano la squadra e le sorti di qualsiasi partita. Io non sono e non sarò mai al loro livello. Mi considero un giocatore normalissimo e se dall’esterno mi reputano importante mi fa piacere perché vuol dire che sto facendo bene e mi sto divertendo”. Sul tormentone del Mister X lanciato da Galliani, dice con ironia: “Pensavo di essere io mister X? Questa cosa di Mister X mi aveva un po’ incuriosito ma quando il Milan ha preso Aquilani ho pensato che fosse lui Mister X e che questa situazione fosse svanita. Mi sa che forse io ero mister Z”. Nocerino conquista subito il popolo rossonero per la sua modestia e per la capacità di macinare chilometri in campo e di avere il guizzo vincente. Napoletano verace, classe ’85, si esalta e si affina in rosanero, nel Palermo dei fenomeni guidato da Delio Rossi. Con il gol segnato ieri contro il Cagliari, batte il suo record personale che era di sei reti (Piacenza e Palermo), diventando il secondo miglior marcatore del Milan. Nocerino coglie delle analogie nel percorso di vita seguito da Ibrahimovic: ”Ha avuto il coraggio di raccontare tutta la sua vita. Mi ha colpito la sua vita da bambino perché racchiude un po’ anche la vita di noi ragazzi del Sud”. E, come lo svedese, anche la sua storia sta diventando la favola di un ‘bomber’ per caso.

(Fonte ANSA)


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