Centrosinistra, il 4 marzo | le primarie per il sindaco - Live Sicilia

Centrosinistra, il 4 marzo | le primarie per il sindaco

Adesso il problema sarà quello di capire se l'Mpa, Fli e l'Udc siano stati responsabili “del disastro economico e sociale della città negli ultimi dieci anni e della mortificazione dei diritti di cittadinanza dei Palermitani”.
Palermo 2012, no a Lombardo
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Adesso il problema sarà quello di capire se l’Mpa, Fli e l’Udc siano stati responsabili “del disastro economico e sociale della città negli ultimi dieci anni e della mortificazione dei diritti di cittadinanza dei Palermitani”. Perché la cifra politica del documento sottoscritto stasera dai partiti del centrosinistra (PD, Idv, Sel, Verdi, Prc-Federazione della Sinistra e i rappresentanti del cartello dei movimenti “Per Palermo è Ora”) è tutta nello scioglimento di quel rebus. Non figura, nello scarno comunicato diffuso alle nove della sera, dopo quasi quattro ore di dibattito nell’elegante conclave dell’Hotel delle Palme a Palermo, la dicitura “Terzo polo”. Ma la quadratura del cerchio si è trovata proprio su questo tema: il candidato sindaco del centrosinistra, infatti, firmerà “preliminarmente” un impegno a non avvicinarsi ai “partiti del disastro”.

E quel candidato verrà fuori dalle primarie. Fissate per il prossimo 4 marzo. Resuscitate, dopo l’inquinamento delle acque provocato, soprattutto secondo Idv e Sel, dalla presenza di Fabrizio Ferrandelli e il conseguente fallimento di quella consultazione. Così, dalla sala Ustica dell’hotel, a tarda sera, l’immagine che emerge è quella di un centrosinistra unito. Almeno per stanotte. E, anzi, convinto che propria quella  “unità del centrosinistra”, si legge nel comunicato, sia “un patrimonio da valorizzare per assicurare la svolta politica e amministrativa di cui Palermo ha bisogno dopo la devastante gestione del centrodestra e di Cammarata”.

Anzi, proprio quella “formazione” composta oggi da Giuseppe Lupo ed Enzo Di Girolamo per il Pd,  Fabio Giambrone e Pippo Russo dell’Idv, Erasmo Palazzotto e Sergio Lima di Sel, Carmelo Sardegna e Maximo Ghioldi per i Verdi e infine Antonio Marotta e Davide Ficarra in rappresentanza della Federazione della sinistra,  diventa, almeno sulla carta, una “certezza” anche per l’immediatissimo futuro, visto che quei partiti si sono detti convinti che “la coalizione del centrosinistra debba essere mantenuta in ogni fase dell’intero percorso elettorale sino all’elezione del sindaco e che tale impegno debba essere preliminarmente sottoscritto dai candidati alle primarie escludendo accordi ed alleanze con i soggetti politici che si sono resi responsabili del disastro economico e sociale della città negli ultimi dieci anni e della mortificazione dei diritti di cittadinanza dei Palermitani”.

E siamo al rebus. Quali sono questi partiti? Tra questi, è compreso l’Mpa di Lombardo? Perché è chiaro che, sullo sfondo, emergono due fatti immediati e consequenziali a quel documento. Il primo, ed è forse, politicamente, il meno carico di conseguenze, è il fatto che alle primarie del centrosinistra quasi certamente non potrà partecipare Fabrizio Ferrandelli. Che, al di là delle alchimie dialettiche del documento, è stato chiaramente additato da Sel come un’anomalia, mentre ha addirittura divorziato da Idv.

L’altro elemento, il più importante, anche perché estende il discorso al di là di Sala delle lapidi, è legato al Partito democratico. Con la firma posta in calce al documento, il segretario regionale Giuseppe Lupo ha, di fatto, ufficializzato un braccio di ferro tutto interno al partito. Dove l’area “filogovernativa” (nel senso del governo Lombardo) di Cracolici e Lumia non aveva mai troppo celato l’intenzione di appoggiare proprio l’unico candidato che adesso pare incompatibile con le primarie: Fabrizio Ferrandelli, appunto. Una scelta in fondo coerente con la situazione regionale. Dove il Pd, evidentemente, non ritiene l’Mpa e Fli responsabili di alcun disastro.


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