Maretta nel centrodestra - Live Sicilia

Maretta nel centrodestra

C’è ancora attesa in casa Pdl, in vista delle amministrative dell’ex roccaforte palermitana. I berlusconiani, infatti, per il momento non si sbilanciano sul possibile candidato sindaco e aspettano non solo di capire cosa farà il centrosinistra, ma anche di celebrare i congressi provinciale e cittadino, fissati per il 18 febbraio, che misureranno i rapporti di forza fra i big del partito in vista delle primarie del 18 marzo.

Ma, al di là della prudenza, non si fermano i movimenti sotterranei. Francesco Scoma, almeno ufficialmente, si dice “indisponibile a fare le primarie”: “Non sono candidato a sindaco – dice il deputato – sto preparando i congressi, rimango a disposizione del parito nel caso in cui dovessero chiamarmi, così come ho sempre fatto”. Ma intanto, oltre a quello di Scoma e di Simona Vicari, si aggiunge alla rosa dei papabili anche il nome di Dore Misuraca, parlamentare nazionale, che è tornato nel partito dopo la pace stipulata con Alfano e la rinuncia al progetto del Pdl Sicilia. “Misuraca, come me o Cascio, è un dirigente del partito – dice Soma – laddove dovessero convergere su di lui una serie di ragionamenti di coalizione, non avrei nulla in contrario. Ma se il centrosinistra dovesse candidare un politico, credo che il Pdl, e i partiti alleati, dovrebbe fare lo stesso, ricomponendo la rottura con Micciché”. Una presa di posizione che chiude la porta ai nomi tecnici circolati in questi mesi. Molto però dipenderà dall’esito dei congressi: non è un mistero che Scoma punti alla segreteria provinciale, come Giampiero Cannella a quella cittadina.

E proprio per dipanare la matassa e fare un po’ di ordine, tra giovedì e venerdì arriverà a Palermo Enrico La Loggia, incaricato di sovrintendere alla campagna elettorale. “Misuraca potrebbe essere un eccellente candidato, così come altri – dice l’ex ministro – ma non penso abbia manifestato questa intenzione. Il Pdl sta ancora cercando la soluzione migliore, le primarie sono programmate per marzo: prima di allora avremo una rosa di candidati. Il toto-candidato non mi vedrà protagonista, non è elegante. Assisto a quello che accade nel centrosinistra e non mi piace. Sono in corso dei contatti, faremo le nostre valutazioni”.

Ma, al di là delle dichiarazioni di facciata e dell’attendismo, nel Pdl serpeggia il malumore nei confronti dei nomi che sono venuti fuori sino a questo momento e delle primarie stesse. “Io non mi candido- dice Stefano Santoro (nella foto), ex assessore al Turismo della giunta Cammarata – ragiono in termini politici e non personali. Ma secondo me per candidarsi a sindaco bisogna avere dimostrato sul campo di avere i numeri e soprattutto di aver lavorato e di essersi impegnato per la città: non mi pare che Misuraca abbia mai mostrato un intressere reale nei confronti di Palermo. Non ricordo un suo impegno, così come non ricordo una sua coerenza e fermezza sulle posizioni a sostegno delle giunta. Mi ricordo, al contrario, che dopo le elezioni passò all’opposizione tanto alla Camera quanto a Palazzo dell’Aquile. E oggi non solo si pretende che si dimentichino certi passaggi, ma anche che rientri nel Pdl e avanzi in nome del partito una sua candidatura”.

Ma la bocciatura non riguarda solo Misuraca: “Nemmeno i nomi che ho vsto circolare fino ad ora mi pare che abbiano queste caratteristiche. Scoma l’abbiamo visto scappare dall’amministrazione quando si doveva lavorare seriamente. Credo che l’area del centrodestra debba invece trovare un candidato comune e condiviso, credibile e forte: un candidato che superi lo steccato e la logica di apppartenenza pura ad un partito. Il rettore Lagalla credo, per esempio, che abbia tutte le carte in regola. Bisognerebbe evitare queste primarie stucchevoli’ e inutili a due mesi dalle elezioni e scegliere un candidato che vada bene per tutta l’area. Simona Vicari, invece, possiede tutti i requisiti e le capacità politiche, avendolo dimostrato quando governava Cefalù. Credo che il significato delle primare sia stato stravolto, sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Hanno un senso e una logica, ma a un anno dalle elezioni, non a due mesi”.

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