I rapporti Lombardo-Liga | sul banco dei testimoni - Live Sicilia

I rapporti Lombardo-Liga | sul banco dei testimoni

Il governatore deporrà il 22 febbraio
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Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, sarà sentito il prossimo 22 febbraio al processo per mafia a carica di Giuseppe Liga, l’“architetto” accusato di essere l’erede di Salvatore Lo Piccolo alla guida del mandamento mafioso di Tommaso Natale. Il governatore ha fatto giungere comunicazione a proposito degli impegni istituzionali di ieri, 8 febbraio, a Roma, e di oggi a Bruxelles, presso la Commissione europea. Ma Lombardo ha anche fornito due possibili date in cui si è dichiarato disponibile il 15 e il 22 febbraio prossimo. La terza sezione penale del tribunale di Palermo ha optato per la seconda opzione.

Eppure il governatore oggi è stato avvistato a Roma. Ha incontrato Pasquale Terracciano, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, per discutere della ripresa dei rapporti industriali e commerciali con la Libia e con la Tunisia dopo le rivolte della “primavera araba”. In ogni caso Lombardo sarà chiamato a rispondere delle relazioni intrattenute, anche a Palazzo D’Orleans, come dimostrato dagli scatti degli investigatori (nella foto), con Giuseppe Liga. Il governatore ha sempre sostenuto che il boss sia stato ricevuto in qualità di reggente siciliano del movimento dei cristiani lavoratori. Il boss Liga fu intercettato a Palazzo D’Orleans, il 2 giugno 2009 e il giorno dopo, una telefonata a Marco Belluardo, assessore comunale di Catania alla “Promozione Sociale, Affido e Sanità” e consigliere nazionale di Mcl, spiegherebbe il motivo dell’incontro. Liga avrebbe assicurato sostegno elettorale a Lombardo in vista delle elezioni europee ma a una condizione.

“Gli ho detto, perché lui mi voleva dare i fac-simile accoppiato con Musotto, gli ho detto che nell’ambiente cattolico ecclesiale, giustamente mi veniva più difficile, dissi: ‘dammeli a solo, poi…’”, si sente dire a Liga al telefono, verosimilmente in riferimento all’incontro con Lombardo. “Per la storia… per quello che hai fatto fino ad oggi… e per quello che rappresenti, eh… quel personaggio qua a Palermo, uh…a parte che ha cambiato quattro partiti, purtroppo è la verità, non è che…” ha poi aggiunto.

Lombardo è un testimone dell’accusa, sostenuta in aula dal pm Francesco Del Bene, che punta a dimostrare la pervasività della criminalità organizzata nel mondo politico. Tanto che un boss è riuscito sedersi di fronte al presidente della Regione.


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