L'agenzia deve chiudere | Ma c'è il vicedirettore - Live Sicilia

L’agenzia deve chiudere | Ma c’è il vicedirettore

Il caso di Silvio Cuffaro
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“Con effetto dal 1 gennaio 2012, sono soppressi il Dipartimento regionale Azienda regionale foreste demaniali e l’Agenzia regionale per l’impiego e per la formazione  professionale”. Il 20 dicembre 2011, il testo della prossima Finanziaria arriva in commissione bilancio, contenente quel passaggio, all’articolo 19 (Riorganizzazione dell’Amministrazione regionale).

“La giunta esprime parere favorevole alla nomina, per la durata di anni tre, quale vicedirettore dell’Agenzia per l’impiego, l’orientamento, i servizi e le attività formative, del dott. Cuffaro Silvio Marcello (nella foto)“. La delibera porta in calce la firma del presidente Raffaele Lombardo, ma soprattutto è datata 19 gennaio 2012.

Ora, è evidente che qualcosa non quadra. Poco prima di Natale, insomma, il governo porta in commissione bilancio all’Ars un documento nel quale prevede la soppressione di un ente evidentemente considerato inutile. Dopo Capodanno, lo stesso governo si lascia andare al più sfrenato ottimismo sulla sorte dell’Agenzia, confermando il suo vicedirettore. E addirittura prevedendo un’ulteriore carica di tre anni.

Che succede? Le ipotesi per spiegare il paradosso appaiono sostanzialmente due. La prima è quella che prevede una cancellazione dalla Finanziaria di quella soppressione. Insomma, ci si è resi conto che l’Agenzia per l’impiego (un vero e proprio dipartimento) è utile e deve rimanere in piedi. Così, lunga vita a dipendenti e vicedirettori. Non sarebbe il primo caso di enti salvati dopo una “condanna a morte” prevista nei documenti finanziari.

Altra ipotesi: le funzioni dell’agenzia passerebbero al dipartimento lavoro dell’Assessorato regionale della famiglia. Con un risparmio previsto (ma nel computo è compresa anche la contestuale soppressione dell’Agenzia delle foreste) di 176 mila euro. Poco più dello stipendio lordo del vicedirettore.


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