Ecco l'Alcesti di Euripide| al teatro Libero di Palermo - Live Sicilia

Ecco l’Alcesti di Euripide| al teatro Libero di Palermo

SPETTACOLI
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Debutta al teatro Libero di Palermo, giovedì 23 febbraio, alle ore 21.15, con repliche serali sino a sabato 25, in mattutina dal 27 al 29 febbraio, ore 11.30, lo spettacolo Alcesti da Euripide, nella drammaturgia e regia di Walter Pagliaro, traduzione a cura di Filippo Amoroso, con Micaela Esdra, Luigi Ottoni, Marina Locchi e Diego Florio. Costumi e maschere a cura di Giuseppe Andolfo, musiche di Germano Mazzocchetti. La produzione è della compagnia AC Gianni Santuccio di Roma.

«Alcesti – afferma Pagliaro – si colloca, come suggerisce Dodds, in quella civiltà di vergogna e di colpa, fortemente sessuofobica, in cui l’evoluzione della società e della religione, aumentano innegabilmente, ansia e paura. Admeto viene travolto dal suo sogno di perpetuare idealmente l’eros, anche dopo la morte; così come Alcesti è schiacciata dalla paura del tradimento».  «Io muoio per non aver osato tradire te e il mio sposo» dice Alcesti per voce della serva; Poco importa, dunque, l’indagare se il suo sia stato un sacrificio d’amore o di riscatto: Alcesti muore aspramente in preda a visioni terribili, tutt’altro che pacificanti, senza una parola di tenerezza, gridando la più laica delle convinzioni: “chi è morto non è più niente”(v.381). In questo modo smonta il sogno impossibile di Admeto, l’egocentrico ospitale sovrano che non ha fatto i conti con l’altra metà di tutto: con l’ebbrezza, con la follia, con l’inesorabilità della morte.  Admeto dovrà accettarla quell’ombra da cui fugge; dovrà sposarla con un vero e proprio rito coniugale, violentato da Eracle, dal suo ospite, dal suo doppio, dalla maschera di Dioniso.».

«L’Alcesti di Euripide- prosegue Pagliaro – era costruita come una serie di agoni in cui due attori recitavano tutti i personaggi. Il primo interpretava: Thanatos, Admeto, Il Servo. Il secondo interpretava: Apollo, l’Ancella, Alcesti, Eracle e Ferete. Questo schema non è soltanto fisiologico, ma drammaturgico: è come se Euripide, nel succedersi delle sequenze, ci svelasse qualche segreto di quella morbosa relazione, perché in fondo i personaggi in scena sono sempre due, ma mascherati. Allora forse capiamo che il sacrificio di una vita, concreto o morale che sia, non è mai indolore, non è mai privo di sorprusi o ricatti reciproci. Nello scettico mondo di Euripide, in cui tutto vacilla e tutto si capovolge, ad uscirne a pezzi è proprio la famiglia con le sue ipocrisie e le sue volgarità.  Naturalmente – continua Pagliaro – nel nostro lavoro abbiamo evitato qualunque intento filologico: gli attori indossano maschere colorate, espressioniste, che appartengono all’interiorità dei personaggi. Quando si scopre poi che Admeto ripete esattamente le stesse parole che aveva pronunciato la Morte, oppure che coincidono con quelle di Alcesti alcune battute di Eracle, ci si trova di fronte a un continuo ribaltamento di prospettive, a una studiata confusione cui sono indotti i personaggi di questo dramma fra i più ambigui di sempre».

Info e prenotazioni allo 0916174040. Biglietto intero €15, ridotto under 25 €10.

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