I Migliori se ne vanno - Live Sicilia

I Migliori se ne vanno

La crisi del gruppo. La rabbia dei dipendenti
di
2 min di lettura

Un altro giorno di sciopero davanti al punto vendita di viale Regione Siciliana. I dipendenti del gruppo Grande Migliore (nel video di Martina Miliani e Irene Macaione) vogliono che sia fatta chiarezza sul loro posto di lavoro. Oggi hanno ricevuto una circolare con una richiesta di cassa integrazione a zero ore per 269 famiglie a partire dal primo marzo. E intanto sabato chiuderanno i due punti vendita di via Generale di Maria e del Lungomare Cristoforo Colombo di Trapani. Stando a notizie non ufficiali, la chiusura per Grande Migliore di viale Regione Siciliana è prevista per il 28 febbraio.

Domani un corteo da via Generale di Maria attraverserà via Notarbartolo e l’asse di via Libertà per poi dirigersi verso la prefettura, dove è previsto un incontro alle 10,30 tra il prefetto e i sindacati. “Lavoro per questa azienda da 27 anni e adesso rischio il posto di lavoro senza aver avuto una comunicazione preventiva – dice Maurizio Di Salvo – L’azienda ci ha chiesto più volte di fare sacrifici. Abbiamo lavorato le domeniche senza straordinario e siamo stati cinque mesi senza ricevere stipendio. Soltanto la scorsa settimana ci hanno pagato il mese di novembre, la tredicesima e il mese di dicembre”.

E intanto, secondo indiscrezioni, ci sarebbe un’altra azienda che lavora all’interno di Grande Migliore con un altro marchio e un proprio personale. Si tratta di Casa Crea. “Da circa un anno l’azienda non fa più richiesta di fornitura di materiale, gli scaffali sono quasi vuoti e con noi lavorano impiegati di Casa Crea – dice Roberto Ferrara –. Non sappiamo se in futuro avremo a che fare con nuovi proprietari e non sappiamo nemmeno chi sono. Chiediamo un incontro con l’assessore alle Attività produttive tramite il nostro sindacato. Inoltre, da due anni siamo in contratto di solidarietà, per cui siamo costretti a lavorare dodici ore in meno a settimana. Sono accordi che permettono alle aziende di guadagnare tre milioni di euro circa in due anni. In realtà questi contratti hanno portato all’azienda un guadagno di soli 300 mila euro”.

Tra le 269 famiglie che hanno ricevuto da parte dell’azienda la circolare in cui si chiede la cassa integrazione a zero ore, ci sono anche casi di coniugi che rischiano entrambi il posto di lavoro. “Noi ci siamo conosciuti qui e lavoriamo per questa azienda da nove anni – ci dicono Luigi Calvi e Maria Muratore – Abbiamo una famiglia da portare avanti e un bambino da crescere. Ma vogliamo essere positivi. Crediamo che si possa trovare una soluzione che ci permetterà di lavorare come abbiamo sempre fatto”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI