"Ma i tagli alla politica | che fine hanno fatto"? - Live Sicilia

“Ma i tagli alla politica | che fine hanno fatto”?

Le interrogazioni di Mattarella (Pd)
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“Che fine hanno fatto i tagli ai costi della politica?”. L’attacco al governo regionale, stavolta, non arriva da una mozione di sfiducia, o dall’iniziativa di qualche deputato d’opposizione. L’affondo è di Bernardo Mattarella, parlamentare all’Ars del Pd che ha presentato quattro distinte interrogazioni parlamentari. Che vanno, però, tutte nella stessa direzione: verificare se quei tagli, insomma, siano stati davvero compiuti, o soltanto annunciati.

E quando si parla di tagli, a dire il vero, ci si riferisce a un insieme di provvedimenti contenuti nella delibera di giunta del 5 agosto 2011. La stessa, per intenderci, che fissava, tra le altre cose, la riduzione degli uffici di gabinetto, delle auto blu, delle indennità degli assessori, delle consulenze. Tutti interventi che avrebbero dovuto consentire un risparmio intorno ai 90 milioni di euro. Ma molti di questi tagli rischiano di rimanere lettera morta. Questo, almeno, il pensiero di Bernardo Mattarella, che ha chiesto di “veder chiaro” su quattro punti di quella delibera.

A cominciare dal punto “14”, che vietava, appunto, “all’amministrazione regionale l’attribuzione di incarichi in consigli di amministrazione e/o organi di revisione e/o controllo ai Dirigenti generali ed al personale in quiescenza dell’Amministrazione regionale, nonché di istituti, aziende, agenzie, consorzi, organismi, fondazioni, società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione, di enti regionali comunque denominati, sottoposti a tutela e vigilanza dell’Amministrazione regionale che usufruiscano di trasferimenti diretti da parte della stessa, se non a titolo gratuito”.

Tutto bello, sulla carta. Peccato, spiega Mattarella, che nella circolare applicativa diffusa tre giorni dopo la delibera non si faccia cenno a come attuare questo punto. Così, in attesa che qualcuno lo spieghi ai dipartimenti, prosegue Mattarella, ecco che i casi di incompatibilità non solo non sono stati rimossi, ma sono anche proliferati. E nell’interrogazione il deputato Pd elenca una serie di esempi, da quello dell’ex ragioniere generale, Vincenzo Emanuele, nominato alla presidenza del consiglio di amministrazione dell’Irfis a quello di Anna Rosa Corsello, presidente della società Multiservizi e commissario del Consorzio autostrade siciliane; di Gianluca Galati, dirigente esterno all’Energia, presidente di Siciliacque, già presidente di Beni culturali spa e consigliere di Italia lavoro Sicilia, ed al vertice di Lavoro Sicilia spa. Mattarella, insomma, si chiede come mai questo punto della delibera non sia stato applicato e come il governo intenda intervenire.

Le altre tre interrogazioni, invece, affrontano temi più strettamente legati ai “risparmi”. Il punto “15” della delibera dell’agosto 2011, infatti, riguardava i contratti di affitto della Regione. E prevedeva che i rinnovi comportassero una riduzione del 15% del costo dei canoni di locazione. E la delibera prevedeva anche una serie di “step”: il 30 settembre si sarebbe dovuto completare la ricognizione di questi contratti le cui risultanze sarebbero dovute finire sulla scrivania dell’assessore Armao il 15 ottobre successivo. Ma di questa ricognizione e di questi risultati, non ci sarebbe traccia. Nonostante la stessa delibera prevedesse sanzioni per amministratori e gli stessi assessori. Per questo Mattarella ha chiesto al governo di chiarire se gli interventi previsti dalla giunta siano stati portati a termine e con quali effetti concreti. Stesso discorso fatto per altri due punti della delibera, sempre attraverso due distinte interrogazioni: stavolta l’attenzione di Mattarella è rivolta ai punti “16” e “18”. Il primo caso riguarda la scelta del governo di “fissare il tetto massimo delle retribuzioni omnicomprensive annue dei dirigenti di istituti, aziende, agenzie, consorzi, organismi, fondazioni, società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione, da enti regionali comunque denominati, sottoposti a tutela e vigilanza dell’Amministrazione regionale, in misura pari alla retribuzione minima omnicomprensiva corrisposta ai Dirigenti Generali della Regione, ridotta del 30 per cento”. Il punto “18” invece riguarda le annunciate riduzioni “delle sedi degli Uffici della Regione, degli Enti e delle Società partecipate, che consenta di conseguire congrui risparmi”. Un piano di razionalizzazione da completare entro il 31 ottobre 2011. Anche su questo, il deputato Pd chiede venga fatta luce. Per capire se questi tagli siano rimasti semplicemente sulla carta. Di una delibera di giunta.


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