La lettera degli studenti| consegnata al ministro Profumo - Live Sicilia

La lettera degli studenti| consegnata al ministro Profumo

“Un forte segnale di discontinuità”. Ecco quanto chiesto dagli studenti dell’ateneo di Palermo al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, nell’ambito della sua visita in via delle Scienze. Una richiesta che gli studenti hanno messo per iscritto su una lettera consegnata al ministro questo pomeriggio. Dopo lo Zen 2, il ministro ha infatti incontrato il rettore Roberto Lagalla e le istituzioni accademiche presso la facoltà di Ingegneria.

Al centro di un confronto con le rappresentanze studentiesche la validità legale del diploma di laurea, ma non solo: “Abbiamo parlato dei criteri di ripartizione dei fondi agli atenei – ha detto Fausto Melluso, rappresentante degli studenti al Senato accademico – e di quanto essi penalizzino gli atenei del sud, e abbiamo ribadito con forza la necessità della tutela rapporto fisso del 20 percento come massimo tra il finanziamento statale e la contribuzione studentesca”.

Tra le preoccupazioni degli studenti anche la “possibile riforma del diritto allo studio”: “Il testo – ha detto Marco Sucameli, consigliere d’amministrazione dell’Udu – prevede un drastico innalzamento delle tasse regionali, andando a definire una soglia minima di 120 euro fino ad un massimo di 200 euro, quando nella maggior parte delle regioni questo importo è inferiore ai 100 euro”. I rappresentanti degli organi di governo dell’ateneo hanno nella missiva consegnata al ministro Profumo, hanno ribadito come a pagare i tagli all’istruzione siano stati “gli studenti meritevoli, che hanno la sfortuna – si legge – di vivere vicino ad un ateneo non virtuoso, e che non hanno il merito di essere nati in una famiglia che possa permettersi di mandarli a studiare altrove, sempre più spesso al nord”.

A concludere la lettera consegnata a Profumo, una raccomandazione: “In questo contesto qualsiasi intervento che tocchi il valore legale del titolo di studio, o liberalizzi le tasse universitarie, rappresenterebbe probabilmente la resa definitiva di un modello che vede nell’istruzione pubblica statale un valore, vedendo in essa – si legge – il motore della mobilità sociale ed un essenziale strumento per la tutela dell’uguaglianza delle opportunità”.


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