Pedofilia nella Chiesa| Rimosso il sacerdote - Live Sicilia

Pedofilia nella Chiesa| Rimosso il sacerdote

Catania. Dopo le denunce di "S"
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Il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha invitato il sacerdote della sua diocesi accusato di pedofilia ad “allontanarsi dalla sua sede”. La richiesta di Raspanti, che ha chiesto al prete di “riflettere e ritirarsi in meditazione”, segue le inchieste di “S”, che nel numero in edicola oggi ha raccolto le testimonianze affidate da due fedeli all’associazione “La Caramella Buona onlus”. Ieri la procura aveva annunciato l’apertura di un’inchiesta, che oggi ha mosso i primi passi.

Raspanti, del resto, si era già detto pronto a “prendere gli opportuni provvedimenti”. E lo ha fatto. Poco più che cinquantenne, con un piglio giovanile, Raspanti, incontrato da “S” e LiveSicilia.it nel palazzo storico della diocesi di Acireale, ha un solo pensiero in testa: “Recuperare le pecorelle che sono state tradite dal pastore che seguivano”. Poco clamore e molta concretezza, mentre ad Acireale prosegue la festa del carnevale, il vescovo – il cui pugno duro è noto per come ha contrastato la mafia nei Comuni di Matteo Messina Denaro – prende da subito le distanze dal prete accusato di pedofilia, che nelle ore di registrazione che “S” ha consegnato ai magistrati è spesso accompagnato da bambini e chierichetti.

Adesso, Raspanti conta di portare la vicenda in Vaticano. Il vescovo di Acireale aveva programmato un appuntamento presso la Santa Sede per la seconda metà di marzo, ma a questo punto, dopo la pubblicazione del servizio giornalistico di “S”, i tempi potrebbero accorciarsi e Raspanti potrebbe completare in un paio di giorni la stesura di una relazione documentata sugli abusi del sacerdote. “Mai prima di adesso – continua Raspanti – ho avuto in mano elementi concreti su abusi sessuali nei confronti di minori nel territorio della diocesi”. Il vescovo, che guida la diocesi di Acireale da 6 mesi, confida di aver sentito “molte dicerie”, ma nulla di concreto.

Chiusa nel massimo riserbo, intanto, la squadra investigativa sulla pedofilia coordinata dal procuratore capo Giovanni Salvi e dall’aggiunto Marisa Scavo, ha acquisito il filmato pubblicato da Livesicilia con le confessioni del sacerdote. Nell’articolo di “S” venivano raccolte le denunce di due fedeli e la conversazione registrata da uno di loro, che ha affrontato il sacerdote e ha inciso su un nastro le ammissioni del prelato. Una parte di quelle ammissioni è disponibile su LiveSicilia, mentre una trascrizione molto più ampia è stata pubblicata sul mensile “S”.


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