È la sede del Sindacato nazionale giornalai quella che la cooperativa “Palermo migliore” aveva scelto come sede, in via Mozart numero 8. “Aveva scelto”, perché chiedendo di quella cooperativa chi risponde al citofono del Si.Na.Gi di Palermo, dice: “Qua non c’è più nessuno se ne sono andati tutti domenica. L’avevano affittata solo per una settimana”. Una settimana. Quella prima delle primarie, s’intende.
La polemica su Faraone e la cooperativa è nota. Di “voto di scambio” si parla infatti nel servizio di Striscia la notizia di Stefania Petyx. In quei giorni densi di campagna elettorale, l’inviata con bassotto ha voluto verificare perché si invitassero dipendenti, e non solo, a recarsi in via Mozart 8 con certificato elettorale alla mano. E proprio in quella sede era apparso il volantino di Faraone: “Se sale lui abbiamo un aiuto in più” spiegavano in sede.
Il deputato regionale ieri ha smentito tutto: “Ho conosciuto questa cooperativa, Palermo Migliore – ha spiegato in conferenza stampa Faraone – appena dieci giorni fa. Sapevo solo che avevano un protocollo d’intesa con l’Anfe, tutto qui. Totò Lentini (deputato regionale dell’Udc, ndr) mi ha inviato ad un convegno organizzato al teatro don Orione per il 24 febbraio, mettendomi in contatto con il presidente della cooperativa che mi ha offerto il suo sostegno elettorale. E in quell’occasione illustrarono la possibilità di poter essere formati mediante un’iniziativa dell’assessorato alla Famiglia, in modo che questi lavoratori potessero divenire competitivi nel mondo del lavoro. Ho semplicemente detto che l’unico accesso al mondo del lavoro era attraverso la formazione”.
Faraone ha detto di aver saputo dei colloqui, ma di non essere venuto a conoscenza di quanto in quei colloqui veniva comunicato. Di quegli incontri, dopo le primarie, non c’è più traccia. Come della sede in via Mozart numero 8. Che forse, non serviva più a nessuno.
