"Contro di me metodo Boffo | Orlando? Più pericoloso di Lombardo" - Live Sicilia

“Contro di me metodo Boffo | Orlando? Più pericoloso di Lombardo”

Ferrandelli: "Non darò mai i miei voti all'Mpa"
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“Orlando? Per il centrosinistra è più pericoloso lui che Lombardo”. La conferenza stampa di Fabrizio Ferrandelli è una via di mezzo tra la difesa e il contrattacco. E al centro, spesso, c’è il suo “padre politico”: “La rappresentante di lista indagata me l’ha presentata Orlando nel 2007”, dice commentando le notizie che raccontano delle indagini che hanno coinvolto Francesca Trapani,  per presunte attività illecite nello svolgimento delle primarie di domenica scorsa.

A sostenere Ferrandelli c’è Sonia Alfano. I toni sono decisi. Quasi piccati. “Contro di me – attacca Ferrandelli – nei giorni scorsi è stato usato il metodo Boffo”. Il motivo della campagna denigratoria? Quella di aver accostato il nome del giovane candidato a quello del presidente della Regione Raffaele Lombardo: “Al quale – conferma Ferrandelli – non darò mai i miei voti. Nemmeno, se dovessero servire, al ballottaggio”. Ma al ballottaggio Ferrandelli è convinto di non andare nemmeno. “Vincerò al primo turno”, dice, mentre Sonia Alfano sorride a braccia conserte, e alle loro spalle Rosario Crocetta applaude, da uno schermo che trasmette il suo intervento in videoconfernza da Bruxelles. “Fabrizio – gli dice – tu sei la faccia pulita della politica, per questo ti attaccano”.

Già, per questo. Ma non solo per questo: “Sapevo – spiega lo stesso Ferrandelli – che la mia candidatura avrebbe ‘spaccato’. Figuriamoci la mia vittoria. Del resto, ho battuto sei segretari politici e un ex candidato sindaco. È normale che qualcuno ci sia rimasto male. Ma le porte sono aperte a tutti. Anche a Orlando”. È fin troppo evidente che quell’invito suoni un po’ beffardo. Anche perché nei confronti del portavoce nazionale dell’Idv i toni non è che siano così distesi: “Orlando ha perso, e gli brucia. Ma io non sono qui per la resa dei conti. Io sono il candidato del centrosinistra, e voglio unire, non dividere. Per questo dico che c’è posto anche per lui, e per Fabio Giambrone. E e approfitto – aggiunge – per ringraziare ed esprimere il mio apprezzamento per i toni usati da Rita Borsellino. La invito a non abbandonarli mai e a non farsi strumentalizzare da chi, per interessi personali, è disposto a sfasciare il centrosinistra”.

Ennesimo, chiaro riferimento a Orlando che invece l’esito delle primarie non l’ha accettato affatto. Ha parlato prima di inquinamento e poi di brogli. E qualcuno parla persino di una possibile discesa in campo dell’ex sindaco della “Primavera”: “Orlando si candida? – si chiede Ferrandelli – non saprei. Lui ha firmato un accordo. Se non accetta le regole, credo che poi dovrà assumersi anche le conseguenze di quella scelta. Io – prosegue – sono per l’etica e la morale anche in politica. Per me alle parole devono seguire i fatti. Se dovesse infrangere quelle regole, rompere quegli accordi, credo che per il centrosinistra Orlando possa risultare più pericoloso di Lombardo”.

Il presidente della Regione rimane inizialmente sullo sfondo della conferenza di Ferrandelli. Poi, man mano, emerge fino a spingere Ferrandelli a un’uscita un po’ polemica, a una rivendicazione forte: “Ora basta. Per mesi – attacca – sono stato dipinto come il candidato di Lombardo. Contro di me, stampa e televisioni hanno portato avanti una specie di ‘metodo Boffo’”. Una diffamazione, quasi, quell’accostamento a Lombardo.

Ma per Ferrandelli, oggi c’è altro a cui pensare: la sua rappresentante di lista al gazebo dello Zen è indagata per presunti illeciti durante le primarie. “La magistratura, – la replica di Ferrandelli – faccia il suo corso. Non potrà che emergere ulteriormente la mia correttezza. Per quanto ne so io, Francesca Trapani si occupa di detenuti allo Zen con un’associazione che ha sempre lavorato bene. Mi ha detto che alcuni cittadini le hanno firmato le deleghe per andare a ritirare i certificati elettorali. Mi risulta che le tessere sequestrare sono 55, una trentina delle quali votate. La conosco da qualche anno. Dal 2007, quando era rappresentante di lista di Leoluca Orlando.”.

Rieccolo. Orlando lo sconfitto. Quello che vuole fare saltare il banco. Che non accetta il ko. E che oggi, stando alle parole di Sonia Alfano, non rappresenterebbe nemmeno lo spirito di Italia dei valori: “L’Idv – le parole della Alfano – sosterrà Ferrandelli e farà da collante per il centrosinistra, come ha sempre fatto. Ma giù le mani da Fabrizio. Di cui anche Orlando conosce il percorso e le capacità. Si parla di brogli? Se ne parlava già dalla mattina delle primarie. È una vecchia tattica, si dovrebbe dimostrare maggiore serietà, specie in questo momento”.

Serietà, che dovrebbe coincidere, secondo la Alfano, con la volontà di “mettere da parte le questioni  le rivendicazioni personali”. Poi, ecco pillole polemiche contro uno dei rappresentanti della cosiddetta “antimafia” che aveva apertamente criticato la vittoria di Ferrandelli: “Fava? Nel ’99 è stato protagonista attivo del varo di una giunta Capodicasa, con dentro Bartolo Pellegrino e Totò Cuffaro. Parla di gente che cambia casacca, e lui che ha fatto finora? Farebbe meglio a tacere”. Sulle possibili irregolarità allo Zen, poi, aggiunge: “Di cosa è accusata la signora Trapani? Reato elettorale? Sarebbe assurdo, perché le primarie non sono delle elezioni, ma delle consultazioni private, organizzate dai partiti”. Ma per la Alfano, al di là del “merito” delle accuse, tutto rientrerebbe in una sorta di “macchina del fango contro Ferrandelli. Cui la stampa s’è prestata”. Insomma, tra difesa e contrattacco, ce n’è per tutti.


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