Gesip, gara contro il tempo - Live Sicilia

Gesip, gara contro il tempo

Prove di salvataggio
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Un nuovo tavolo interministeriale e soprattutto una nuova proroga che eviti un’altra stagione di tensioni per Palermo. La vicenda Gesip continua a tenere banco a Palazzo delle Aquile, dove ieri il commissario Luisa Latella (nella foto) ha ricevuto i sindacati per un nuovo faccia a faccia. Un vertice “affollato”, a cui si sono aggiunti anche alcuni lavoratori dopo vibranti proteste, e durato quasi tre ore. Di risultati concreti, però, ancora nulla, tranne l’impegno dell’ex prefetto di Vibo Valentia di chiedere l’istituzione, in una decina di giorni, di un tavolo che metta insieme governo nazionale, governo regionale, sindacati e comune.

L’obiettivo, del resto, è scontato: elaborare una proposta seria che comprenda tutto il sistema delle società partecipate e chiedere, quindi, non l’ennesima proroga ma uno stanziamento straordinario e “a tempo” che garantisca la necessaria serenità per applicare il piano. Sia Latella che il prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, non ne vogliono sapere di andare col cappello in mano da Mario Monti elemosinando “mancette” che non risolverebbero i problemi. Ma il piano, per il momento, è ancora un miraggio.

Il primo inquilino di Palazzo delle Aquile è partito da quello elaborato da Cammarata lo scorso giugno e anticipato due giorni fa da Livesicilia, ma ha riconosciuto che, visto il decreto Salva Italia, andrebbe in buona parte rivisto specie sull’aspetto dei prepensionamenti. Ma è stato quello che ha trovato nei cassetti di Piazza Pretoria e, dopo appena un mese e mezzo, non poteva scriverne un altro, anche se può essere una base di partenza.

“Il piano presentato è vecchio e in buona parte è irrealizzabile – dice il segretario della Cgil, Maurizio Calà – si può partire da lì per fare qualche ragionamento, ma vogliamo un tavolo interministeriale per garantire la continuità dell’attività lavorativa per la Gesip e nel contempo trovare soluzioni strutturali per tutto il sistema delle partecipate. Oltre a questo, chiediamo subito una verifica sul bilancio preventivo per capire se siamo in dissesto e se nella manovra preventiva ci sono le risorse per la Gesip o per le altre società, come gli otto milioni destinati ad Amia”.

E infatti il prossimo appuntamento sarà venerdì alle 15 con all’ordine del giorno proprio il bilancio preventivo, che dovrebbe essere anticipato dal consuntivo per verificare la presenza di ulteriori fondi. Al momento, voci di corridoio parlano di dieci milioni destinati ai servizi, ovvero quanto basta per una nuova proroga di due mesi che permetterebbe a Gesip di riprendere fiato. Ma il tempo stringe e mancano solo tre settimane alla fine di marzo, data entro la quale i soldi della Protezione civile finiranno e la società si troverà con le casse vuote.

Le misure allo studio parlano di aumenti in vista per Tarsu e Imu, ma potrebbe anche non bastare. Luisa Latella sa che senza l’intervento dello Stato non sarà possibile individuare una soluzione, visto anche che la Regione ha i conti in rosso, forse più di quelli di Palazzo delle Aquile. Nel frattempo la mobilitazione dei lavoratori Gesip non si ferma e Palermo aspetta di conoscere il suo futuro.

“Il comune di Palermo deve mostrare al governo nazionale di avere la volontà di salvare la Gesip per garantire i servizi essenziali che la società svolge in favore della città”, dice Pietro La Torre della Uiltucs. “Sarebbe un grande atto di responsabilità – aggiunge La Torre – perché oltre al problema della sopravvivenza dell’azienda, c’è quello della prospettiva di rilancio, che necessità almeno di un anno di tempo per essere affrontato. Proponiamo inoltre di realizzare un’analisi degli appalti esterni affidati dal comune per attività che invece possono essere svolti dalla Gesip, in modo da recuperare altre risorse. Sono questi gli interventi che occorrono per poter chiedere al tavolo nazionale tutta una serie di interventi per garantire i livelli occupazionali, a cominciare dall’utilizzo di ammortizzatori finalizzati a garantire l’esodo del personale o misure come l’abbattimento dell’iva”.


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