Costa, appello ad Alfano| ed è subito terremoto - Live Sicilia

Costa, appello ad Alfano| ed è subito terremoto

PALERMO 2012. MASSIMO COSTA
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“Sono certo che l’appello fatto ieri debba essere raccolto dagli uomini che hanno senso di responsabilità. E sono certo che questo appello verrà accolto da Angelino Alfano e dal mio grande amico Francesco Cascio”. Le parole di Massimo Costa irrompono sulla giornata politica con effetto deflagrante. E scatenano un terremoto nel vecchio centrodestra.

L’ex presidente del Coni convoca i giornalisti all’indomani del vertice terzopolista che ha partorito un documento unitario. Nel quale, una manina lungimirante ha piazzato due paroline pesantissime. Il testo firmato da tutti, Lombardo e Briguglio inclusi, infatti, lancia un appello ai “movimenti politici”. Difficile argomentare che il Pdl non lo sia. Nel varco Massimo Costa si infila deciso come un caterpiller. E quel pezzo di carta scritto in politichese torna indietro come un boomerang ai duri e puri del no a tutti i costi al Pdl.

Costa, nella sua sede che tanto sa di campagna elettorale all’americana, parte da una premessa: “Il Comune è al fallimento siamo di fronte al baratro, al punto di non ritorno. Rischia di venire meno il patto sociale. Il documento approvato ieri sera contiene un fatto nuovo, che tradotto in termini chiari, perché io non mi faccio interpretare da nessuno è che è giunta l’ora di pacificare Palermo”. Ed ecco il riferimento ad Alfano e all’amico Francesco Cascio. Quel riferimento esplicito al Pdl che ieri sera al termine del vertice Francesco Scoma aveva chiesto. I berlusconiani, in attesa da giorni alla fermata, non aspettavano altro per montare su.

E se Lombardo non ci sta, chiedono i giornalisti? “Io sono interessato al progetto per la città – allarga le braccia Costa -. E vado avanti comunque. Ma ritengo che uomini che hanno importanti funzioni istituzionali, oggi devono dimostrare senso di responsabilità. Per me parla il documento approvato ieri, che lancia un appello ai movimenti politici. Nomino il Pdl perché ha chiaramente manifestato interesse verso questo progetto. Ma l’appello è aperto a tutti, a ogni singolo cittadino”. Anche magari a pezzi di centrosinistra: “Sono troppo delicato per inserirmi nelle debolezze altrui, ma io parlo con tutti”.

Insomma, Costa ha scelto. L’illusione coltivata dal Fli e Mpa di strapparlo a Cascio per infliggere un colpo di grazia al Pdl sfuma. Nel nome delle larghe intese e di Monti, che Costa cita come modello. Spiegando che un sindaco, di fronte al dissesto finanziario imminente, avrà bisogno di una larghissima maggioranza in consiglio comunale e che quindi non ci si più permettere veti e rancori. “Sono disposto a fare anche cento passi indietro, perchè sono interessato al bene della città”, ha proseguito l’ex presidente del Coni Sicilia, rispondendo ai giornalisti che chiedevano se fosse disponibile a ritirarsi nel caso in cui Pdl e Terzo Polo trovassero una convergenza su un altro candidato.”Ci vuole una grande maggioranza, non e’ piu’ tempo di alchimie politiche- ha aggiunto Costa – i cittadini e io non siamo interessati a etichette”.

La reazione stizzita di Carmelo Briguglio, il più aggressivo al vertice di ieri sera, raccontano, non sembra un buon viatico per la “grande coalizione”. E anche in casa Mpa serpeggia malcontento. Dicono che alla riunione di ieri sera Massimo Russo sia stato uno dei più agitati. La prima impressione è che più che una coalizione allargata Costa potrebbe ritrovarsi alle spalle una coalizione semplicemente trasformata in corsa, ridisegnata sul perimetro Pdl-Udc-Grande Sud (magari con il carico del Pid per ripristinare i confini della precedente giunta), un’altra delle tante curiose atipicità di questa confusa campagna elettorale. Lombardo e Fli a questo punto potrebbero cercare un altro cavallo (come già espressamente annunciato dai finiani, che sparano a zero sulla “slealtà” di Costa), assumendosi la responsabilità della rottura. E al governatore in quel caso toccherebbe fare campagna elettorale contro il candidato che da qualche settimana incensa con toni messianici dipingendolo come l’uomo dei miracoli. Capita anche questo a Palermo.


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