“C’è chi ha avuto come maestri Corrado Carnevale, chi invece Falcone e Borsellino. Non posso dirmi sorpreso della decisione della Cassazione, però sono preoccupato. Ho la sensazione che l’ultima sentenza della Corte su Marcello Dell’Utri e il dibattito che strumentalmente ne sta scaturendo, rientrino in quel processo di continua demolizione della cultura della giurisdizione e della prova che erano del pool di Falcone e Borsellino”. Così il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, commenta al sito di Repubblica la vicenda Dell’Utri. Lo riporta l’Agi.
Se il procuratore generale della Cassazione ha espresso forti perplessità sul reato di concorso esterno contestato a Dell’Utri, Ingroia ricorda che nella sentenza-ordinanza del maxiprocesso ter Falcone e Borsellino “scrivono che la figura del concorso esterno è la più idonea per colpire l’area grigia della cosiddetta contiguità mafiosa. Dunque il concorso esterno non è un’invenzione della procura di Palermo, ma un insegnamento di Falcone e Borsellino. Ora che si voglia con un colpo di spugna tornare indietro, mi pare davvero enorme, peraltro proprio nel ventennale della stragi del ’92”.
Resistere,resistere,resistere!
Sono gli ultimi rantoli della Piovra,non scoraggiamoci ed andiamo avanti.
Sotto sotto speravano nell’assoluzione ed invece quanto la Signora Agnese Piraino Borsellino ha testimoniato e’ il “fatto” che li tiene col fiato al collo facendoli diventare sempre piu’ verdi in viso ed e’ proprio questo quello che piu’ conta per chi crede nel rispetto per i martiri della Mafia.
Questo del dottor Ingroia è un pessimo commento.
Egli si permette di affiancare a questi giudici della Suprema Corte il fantasma del criticato dottor Carnevale per creare un effetto domino che li renda poco credibili. Spero che, al di là del principio che le sentenze non si criticano (e tanto meno da parte di un magistrato), il Csm vi dedichi attenzione.
Citare, poi, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino come puntelli su cui appoggiarsi meriterebbe un commento che tengo per me, ma rimango sul tema.
Dunque “la figura del concorso esterno e’ la piu’ idonea per colpire l’area grigia della cosiddetta contiguita’ mafiosa”. La frase emerge da un tempo in cui, dopo la guerra di mafia, il coraggio operativo dei nostri due più significativi eroi civili affrontò l’emergenza con quella determinazione che portò al più grande risultato mai prima raggiunto né tentato. “A’ la guerre comme à la guerre” significò l’adozione di strumenti eccezionali come la “invenzione” del concorso esterno, “idoneo” e cioè strumentalmente efficace. O come il “teorema Buscetta” che rese possibile condannare per il solo fatto di appartenere alla cupola, ma senza la consueta, costituzionale prova di reale responsabilità nella causazione di un singolo delitto. Insomma erano tempi speciali, con uomini speciali. E ciò ha avuto un senso a condizione che la “specialità” fosse circoscritta, pena il depotenziamento dell’idea nobile di Stato di diritto.
Infine: ma il Falcone invocato dal dottor Ingroia è il medesimo che auspicò la separazione delle carriere e la scelta governativa delle tipologie di azione penale da privilegiare? Se è lo stesso (e lo è), ci dice il dottor Ingroia perché gli si è sempre scagliato contro su quei temi e soltanto oggi lo cita come fonte che va bevuta senza possibilità di dissenso temporale?
Che tempi bui.
So soltanto che l’area grigia della contiguità mafiosa la si avverte quotidianamente sulla pelle e sembra molto ampia seppure con diverse graduazioni: dalla sottocultura dell’ingiuria “sbirro”, al voltarsi dall’altra parte davanti alle violazioni,alla devastazione del territorio e dei beni culturali,al pizzo,al voto di scambio,alla tangente,alla ricerca dei consensi senza scrupoli quindi anche con mafiosi.
Credo che il dottor Ingroia non si renda conto delle cose che dice.
Alla infelice frase “C’e’ chi ha avuto come maestri Corrado Carnevale…” è facile rispondere “e chi come collaboratore un tale Ciuro”, che richiama alla memoria immediatamente Michele Aiello, una casa da ristrutturare, e altri piccoli-grandi episodi che, messi insieme, forniscono il quadro della personalità di un uomo che di mestiere fa il magistrato.
A volte, quando ci si rende conto di avere fatto una figura misera, per rispetto alla Istituzione di appartenenza, si dovrebbe tacere.
A mio avviso.se.uomo e’ si deve meravigliare di quanta gente innocente fate piangere per fini personali dei poteri forti.
Perche’ non passa a tappeto le gestioni deglia Amministratori Giudiziari nominati dai giudici come operano e che patrimoni si fanno le famiglie Allargate.
A ma dimenticavo che la legge dott. INGROIA e’ noi poveri.comuni mortali. mica e uguale per tutti.
Dott Ingroia, con le sue dichiarazioni mi fa pensare che con lei nessuno ha scampo!
Dott. Ingroia ( mi risponda per favore) e’ vero che lei occupa abusivamente il posto di aggiunto?
Sono assolutamente convinto che la pulizia vada fatta in tutti i settori della societa. Quindi anche tra i magistrati, che ne sono una parte. Venite alla presentazione della lista del movimento 5 stelle per le prossime amministrative palermitane, ore 10 hotel cristal, di fronte all’hotel delle palme, giorno 15 marzo 2012. Ne sentirete qualcuna…….
Quando ho letto le motivazioni che hanno spinto la corte ad esprimere questo giudizio,non ci potevo credere. Anch’io ho avuto la sensazione che si siano fatti dei passi indietro probabilmente consapevolmente e la cosa mi ha fatto molto riflettere. Se tutto venisse smantellato, se ciò che faticosamente e’ stato costruito fino ad oggi dovesse finire così, allora devo pensare che e’ stato tutto inutile? Adesso la prescrizione e’ ad un passo. Spero solo che si possa evitare questo duro colpo alla giustizia. Fate presto, comunque vada, ma non buttiamo via tutto. Basta con la prescrizione/assoluzione/impunita’.
A ciascuno la sua sensazione. Ma una cosa è certa: la giustizia non può massacrare la gente, per la sola voglia di farlo. E di ciò ne erano convinti anche Falcone e Borsellino. Dunque. “La procura di Caltanissetta – dice unanimemente la Stampa – ha il merito di avere messo in evidenza la terribile menzogna che caratterizzò il primo processo per l’uccisione di Borsellino, concluso con tanti ergastoli confermati anche dalla Cassazione, individuando i veri responsabili”. Gran belle parole, tuttavia, un bel mucchio di pm della procura di Palermo nel frattempo, sulle ali neri di quella mafiosa sentenza, ha fatto carriera e messo in cantieri altri processi. Perché in certe procure le ipotesi di reato erano fantasiose fino al punto da arrivare a mettere nero su bianco: “è così perché non può essere altrimenti”. E il concorso esterno in associazione mafiosa, prima della sentenza del 2005 (sentenza Mannino: dove “le sezioni unite penali della Cassazione hanno affrontato nuovamente il tema della ”partecipazione ad associazione mafiosa” e del ”concorso esterno in associazione mafiosa”), era un’ipotesi di reato della più fantasiosa specie: un vero Far West in cui ciascun pm poteva esercitarsi a suo piacimento. Da l’altro ieri, quest’epoca sembra finita, per fortuna, dopo l’annullamento della sentenza di condanna di Dell’Utri. Ed è giusto che sia così. E’ un segno di resipiscenza coraggioso, anche se arriva fuori tempo massimo. La condanna che il Tribunale infligge, in nome del popolo italiano, deve essere limpida e trasparente come acqua di fonte e lo è soltanto se il reato che punisce è dimostrato tale oltre ogni ragionevole dubbio.
Che scivolone da parte di Ingroia.
Un maggiore rispetto per l’istituzione che rappresenta sarebbe stato preferibile e più dignitoso.
Un procuratore di Cassazione ha detto testualmente :
“Non si fanno così i processi, si devono descrivere i fatti in concreto”.
Cosa c’entra scomodare come al solito Falcone e Borsellino per darsi una patente di intoccabilità?
E poi i Magistrati dicono che le sentenze non si “discutono” !
Bisognererebbe dimezzare i loro lauti stipendi, non fosse che per la loro arroganza e INCOERENZA !
@honhil@a Roma l’acqua di rubinetto è imbevibile………..a Palermo bisogna filtrarla e- dopo questa operazione – è buona.
Questa la differenza organolettica.
Fermo restando che a qualsiasi latitudine chi tocca i fili muore.
Tranquilli, moderate gli entusiasmi quanti ce l’avete con il dott. Ingroia, in fondo non è successo granchè ! Un Pg, seppure della Cassazione, che farnetica non è la fine del mondo.
Di assolvere Dell’Utri non se l’è sentita neppure il presidente della V sezione della Suprema Corte Grassi, noto discepolo del famoso “ammazzasentenze” Carnevale !
Se la Cassazione fosse stata d’accordo con le tesi difensive e con quella del PG Iacoviello, che non vede l’ora di mandare in pensione il reato di concorso esterno in associazione mafiosa inventato dal genio giudiziario di Giovanni Falcone, avrebbe cassato senza rinvio entrambe le due sentenze di merito.
Invece, si è limitata ad annullare con rinvio soltanto la sentenza di appello che, fra l’altro, aveva provveduto a diminuire la pena di Dell’Utri da 9 a 7, anni non ritenendo provato il reato contestato negli anni successivi alle stragi dei primi anni novanta.
Allo stato dell’arte, pertanto, resta in piedi la sentenza di primo grado e bisogna rifare l’appello.
Quindi, per gli amici di Dell’Utri non è arrivato ancora il momento di festeggiare e in atto il loro “amico” continua ad essere un condannato in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e i cittadini italiani che non sopportano mafia, mafiosi e relative “zone grigie” possono continuare verosimilmente a sperare nel possibile annientamento di questi odiosi fenomeni.
a me la mafia non piace…anzi fa schifo…però che un processo duri 16 anni ed alla fine si deve rifare tutto..ecco…questo non mi piace nemmeno-….anzi mi fa schifo.
Una bocciatura sonora di Falcone e Borsellino è venuta, ai tempi, dalla maggiranza dei suoi colleghi.
Una stangata micidiale è arrivata a Falcone dai commenti dell’allora sindaco Orlando.
Eppure, ancora si prendono come esempio professionale Falcone e Borsellino.
Eppure la loro morte non ha fatto sconfiggere la mafia a chi si è autoeletto loro erede. Anzi, dopo vent’anni, per legittimarsi, si devono sempre citare i più grandi eroi dell’antimafia.
Vent’anni…
@ Delusa
Non dimentichi che una sonora bocciatura al dottor Falcone fu pronunciata dal dottor Ingroia che criticò quella separazione delle carriere e la scelta parlamentare delle tipologie di azione penale da privilegiare ogni anno (proposte dal penultimo governo) che erano state prefigurate ed auspicate da Falcone.
Desidero rassicurare “perizulù” sul fatto che i processi che durano 16 anni non piacciono neppure a me ma il suo comprensibilissimo schifo sarebbe più logico lo rivolgesse ai giudici delle giurisdizioni superiori che stanno li a vanificare il pluriennale lavoro dei loro colleghi, costringendoli a ricominciare tutto daccapo.
Per Delusa. Che facciamo allora visto e considerato che le morti di Falcone e Borsellino sono state inutili ??? Ne facciamo ammazzare qualche altro di giudice, magari solo civilmente e possibilmente in maniera non cruenta continuando all’infinito la “pacifica” convivenza con mafia, mafiosi e relative “zone grigie” come da consiglio non richiesto dell’ex ministro Lunardi ????
Quanto sarebbe più credibilile e stimabile un magistrato che stesse zitto, nel rispetto almeno del suo ordine, della magistratura. Se avesse autorevolezza non si mischierebbe ai commenti giornalistici e da cortile, con piglio rancoroso, e tutti crederemmo di più nella Giustizia.
La malagiustizia ammazza “civilmente” migliaia di detenuti (detenzione preventiva!!!) e migliaia di imputati che sono assolti dopo 5, 10 o 20anni di processo.
La morte di Falcone e Borsellino è servita a far fare carriera a qualcuno, ma non a migliorare la giustizia o sconfiggere la mafia.
@Kalogero, tranquillo, se la mafia non ha più ammazzato nesun magistrato dopo Falcone e Borsellino significa che nessuno più è stato così vicino a sconfiggerla, come loro.
Quando nascerà un nuovo Falcone o Borsellino, vedrai che la mafia cercherà di sbarazzarsene. Ora le armi tacciono perchè non vale la pena di fare scrùscio.
Appunto, Falcone sosteneva che la pax mafiosa indica che c’è “accordo” e nessuno lo minaccia.
Appunto.
“…nessun imputato deve avere più diritti degli altri ma nessun imputato deve avere meno diritti degli altri…..” ma questo insegnamento di “diritto” perché? Ha il sapore di una scusante sul “giudicato”, ma qualunque buon cittadino italiano sa benissimo che non vanno commentati i giudizi della corte suprema di cassazione, inutile dunque questa premessa! – “Finalmente ho trovato una magistratura che mi ha giudicato in maniera serena” ha ovviamente commentato l’interessato, ma questo commento ovviamente è giustificato e legittimo, praticamente si ha la sensazione che sono stati condannati i giudici di Palermo! E se non va commentato il giudizio della cassazione spero sia lecito, anche se rischioso stante la splendente realtà che viviamo, esprimere solidarietà ai giudici palermitani, quelli che vengono ancora una volta lasciati soli, quelli della “lacunosa motivazione” che continuano a rischiare la vita per confermare l’affermazione della verità e il loro onore, quell’onore che costò la vita al giudice Falcone assassinato dalla mafia, quello che aveva spiegato a chiare lettere cosa fosse il concorso esterno in associazione mafiosa, quello praticamente che più non esiste e se qualcuno ci crede, non deve commentare! C’è chi ha titolo indiscusso di parlare in nome del popolo italiano, per non parlare di Borsellino! Che il titolo lo possedeva, ma stranamente è stato messo a tacere! E siccome il senato è pieno di senatori innocenti, tanto innocenti che per garantire la loro innocenza sono addirittura costretti a farsi le leggi, poi la prescrizione sappiamo tutti a cosa serve e a chi serve, basta pilotare i procedimenti, perché meravigliarci dunque quando l’Europa ride a telecamere aperte quando parla dell’Italia o indignarsi perché i servizi segreti inglesi fanno un blitz senza neanche avvisarci, è ovviamente normale pure questo! – quante generazioni dovranno passare perché tanto fango possa essere definitivamente cancellato?
A me piacciono i magistrati come ingroia,scarpinato,messineo,grasso,teresi,natoli,morosini…e quelli del passato come terranova,costa,chinnici,falcone,borsellino,saetta,livatino,scaglione…ad altri piacciono i magistrati insabbiatori e legati al potere,contenti loro…W Ingroia!