Dragotto: "Siamo un'armata" - Live Sicilia

Dragotto: “Siamo un’armata”

Palermo 2012
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“Siamo un’armata, un’armata inferocita di fronte a questo disastro”. In sala ci sono circa ottocento persone, venute ad assistere alla convention dal titolo “Adesso Basta”, venute a sostenere Tommaso Dragotto, candidato a sindaco di Palermo per il Movimento Impresa Palermo. Prima di lui, sul palco del teatro Zappalà di Palermo presidiato dal comico Sasà Salvaggio si sono succeduti professori, studenti, associazioni di siciliani all’estero, disoccupati, portatori di handicap, studenti. Citano Obama, citano Steve Jobs, certi che il cambiamento vada affidato al “volto nuovo” della politica.

L’imprenditore palermitano ha riproposto alcuni dei 27 punti che compongono il suo programma. Dalle “sciocchezze che consentono a Palermo di cambiare dal punto di vista estetico” alla questione delle partecipate, “che dovrebbero unirsi in un consorzio, in una holding, per risparmiare sui cda”. E poi: via le auto blu – “ne rimarranno solo quattro” – burocrazia da semplificare. E ancora: “Assessore Venturi (Marco, assessore regionale alle Attività produttive, ndr) perché ha chiuso la Fiera del Mediterraneo?”. Secondo Dragotto solo la privatizzazione potrebbe salvare l’ente. Infine Dragotto ha annunciato: “Rinuncio al mio compenso di sindaco per devolverlo al sociale”.

Al termine dell’evento sul palco è salita una parte della sua “armata”: “A fine aprile, al cinema King – dice Dragotto – presenteremo i candidati, consiglieri e di circoscrizione”. Oltre alla satira di Salvaggio, il comico palermitano lanciato da Striscia la notizia, il leader del Movimento Impresa Palermo ha voluto riproporre i video che sul web sono diventati i tormentoni di questa campagna elettorale. “Volete mandare a casa questi mercenari della politica?” Chiede Dragotto al suo pubblico. “Un filosofo combattente come Massimo Costa dice di essere, al massimo può fare il professore universitario”. Le primarie? “Sono state un disastro e nessuno ha presentato il proprio progetto”. Il Pdl viene invece accusato di “anonimato”: “Ancora non ha presentato il proprio candidato, è ancora lì a pensare Costa sì, Costa no”. È però al partito di Diego Cammarata che pensa Dragotto provando ad immaginare un ballottaggio: “Punteremo alle persone non ai partiti”. Cascio? “Non so che esperienza abbia come amministratore. Ma è il meno peggio”.


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