Agrodolce, fermi da un anno:| "Chiediamo un tavolo alla Regione" - Live Sicilia

Agrodolce, fermi da un anno:| “Chiediamo un tavolo alla Regione”

Che fine fanno i 25 milioni stanziati?
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Agrodolce si fermava un anno fa. La Cgil Slc, i lavoratori e gli attori, chiedono che la questione della fiction targata Rai e girata in Sicilia, prevalentemente a Termini Imerese, approdi a Palazzo D’Orleans. “Il 20 settembre 2011 era stato fatto un’accordo tra Einstein, la Regione, il ministero e il sindacato. L’azienda si impegnava affinché venissero pagati alle maestranze gli arretrati di settimane lavorative, pagare gli attori e ripartire con la produzione” spiega Consuelo Lupo, casting director di Agrodolce e sindacalista: “Ciò non è avvenuto visto il contenzioso tra Rai e Einstein”.

Tra la l’azienda pubblica e la ditta Einstein cui la Rai aveva appaltato la produzione della serie “si è avviato un contenzioso abbastanza pesante finito con un esposto alla procura della Repubblica”. Ma prima che la questione finisse in tribunale, i lavoratori già avevano chiesto un tavolo alla Regione lo scorso settembre: “Prima che scattasse il contenzioso – ha aggiunto la sindacalista – abbiamo chiesto a Raffaele Lombardo, a l’assessore Tranchida, alla Film commmission e al prefetto, di creare un tavolo. Ma alla lettera inviata dalla Cgil Slc nessuno ha dato risposta”.

Una fiction di lunga serialità – ha spiegato Maurizio Rosso, segretario generale Cgil Slc di Palermo – crea presupposti per arti e mestieri di un sapere cinematografico che in Sicilia ad oggi non esiste. Qui si creano figure professionali che potrebbero dare un sbocco importante a questo territorio, specialmente dopo la chiusura della Fiat”.

Ogni mese – ha annunciato Rosso – metteremo in pratica azioni concrete per sensibilizzare la cittadinanza: il mondo della produzione culturale in Sicilia è eccessivamente sottovalutato”. Ma lo spettacolo non soffre solo nell’Isola. Quello di Agrodolce, secondo l’attore Raffaele Esposito, è solo un esempio di come “l’elemento culturale in Italia venga massacrato”: “Più di 300 famiglie – dice l’attore – hanno lavorato per sei mesi senza essere retribuiti, proprio quando recentemente i lavoratori dello spettacolo si sono visti tagliare i soldi della disoccupazione”. E ancora: “A Termini Imerese lavoravano nell’indotto i fornitori, ben 1200 comparse, senza contare le case prese in affitto per il set e per gli attori” ha aggiunto la Lupo.

La richiesta diretta al governo regionale è quella di dare ai lavoratori “la certezza che comunque i soldi che sono stati stanziati per questa produzione, 25 milioni e mezzo di fondi Fas, sono ancora destinati a questo progetto. Altrimenti – conclude Consuelo Lupo – di cosa stiamo parlando?”.


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