Genchi contro i fratelli Ruotolo | Accuse sul "circuito informativo" - Live Sicilia

Genchi contro i fratelli Ruotolo | Accuse sul “circuito informativo”

Il verbale. L'audizione al Copasir
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“Ho saputo e ho realizzato di aver acquisito il tabulato del generale Pollari quando l’ho letto sul giornale”. Gioacchino Genchi “rivela” così, nell’audizione al Copasir del 30 gennaio 2009, l’esistenza di un circuito informativo fra giornalisti e magistrati che portava a fughe di notizie. Il comitato di controllo sui servizi segreti, presieduto allora da Francesco Rutelli, ha, infatti, chiesto all’ex consulente come abbia appreso che, fra le migliaia di tabulati incamerati nel sistema, vi fosse anche quello relativo all’allora capo del Sismi. Genchi spiega: “Il famoso articolo parte con un’agenzia del ‘Velino’ la sera prima, alle ore 17 passate; ad esso fanno seguito il giorno dopo in maniera sincrona un articolo di Guido Ruotolo su ‘la Stampa’, un articolo di Farina su ‘Libero’ e un altro articolo su ‘Calabria Ora’”.

Ci sarebbe stato, a parere di Genchi, un circuito informativo che permetteva le fughe di notizie, anche su indagini delicate come quella sulla “Strage di Duisburg” e sull’omicidio di Francesco Fortugno in Calabria. E, un po’ a sorpresa, di questo circolo farebbero parte anche i gemelli Guido e Sandro Ruotolo, il primo giornalista de “la Stampa”, il secondo storico inviato di Michele Santoro, oggi in forza a “Servizio pubblico”.

La vicenda chiama in causa alcuni magistrati. “Cisterna al primo posto, Mollace al secondo e Macrì al terzo” afferma Genchi al Copasir. Si tratta, rispettivamente, del vice procuratore nazionale Antimafia (Alberto Cisterna), il procuratore generale di Reggio Calabria (Francesco Mollace) e il procuratore generale di Ancona (Vincenzo Macrì) già aggiunto alla Dda di Reggio. “È un collegamento continuo, che non è solo di articolazione di contatti telefonici” spiega Genchi. “La tecnica della fuga di notizie era avvenuta con pubblicazione di anticipazioni su altri giornali; di chi le aveva recepite, perché alcuni giornalisti non hanno accettato il regalo, tipo l’immaginetta della santa che pubblica il giorno prima Ruotolo su ‘La Stampa’, in un asse perfetto che ha collegato i due giornalisti di nome Ruotolo, uno su ‘La Stampa’ e l’altro su ‘Annozero’. Attraverso questa anticipazione, su ‘Calabria ora’ il giorno dopo escono tutte le intercettazioni, tutta la informativa. Quando i magistrati di Reggio Calabria perquisiscono ‘Calabria ora’, Pollichieni (ex direttore di Calabria Ora, ndr) dirà: ‘Se la prendono con noi e, come al solito, come è successo altre volte, non vanno a cercare chi prima di noi aveva le notizie e le ha pure pubblicate, come i network e i giornali nazionali’. Questa è la tecnica”.

Lei si riferisce anche a Ruotolo?” chiede uno dei membri del comitato. E Genchi risponde: “Certo, in particolare a Ruotolo, che ritengo sia uno dei soggetti principali di questa vicenda, a tutto ciò che ha ruotato intorno all’asse Ruotolo come persona fisica della stampa e il fratello. E questo, anche con il perfetto raccordo sincronico dell’articolo ‘Il Palazzo nelle mani del giudice’ con la puntata di ‘Anno Zero’ che era stata programmata. A questa trasmissione, io, il dottor Ingroia e altri amici abbiamo implorato il dottor De Magistris di non andare, per non prestarsi a quella che era una strumentalizzazione, anche dei giornalisti, per loro finalità, probabilmente anche nobili (quelle di Ruotolo sicuramente non lo erano, perché intendevano anche ‘realizzare’): Vi siete chiesti come mai il dottor Genchi non sia andato ad ‘Anno Zero’, nonostante tutte le volte che è stato invitato?”.

E a Matrix?” incalza allora uno dei membri del Copasir. “Non ho paura di andare a Matrix – risponde Genchi – perché conosco l’onestà di Mentana, che so da che parte sta; non ho paura nemmeno dei mafiosi, perché so da che parte stanno. Ho paura di quelli che non so da che parte stanno, mi spiego?”.

L’audizione continua e l’interesse della commissione si focalizza sui fratelli Ruotolo. “Il Ruotolo che c’entrava?” domandano. “Ruotolo c’entra perché è in un rapporto organico con Pollichieni, come fornitore di informazione” risponde Genchi. “E Ruotolo de ‘La Stampa’ dà le notizie a Ruotolo di ‘Anno Zero’?”. Genchi, allora, dà una spiegazione antropologica della connessione fra i due fratelli. “Senza che lei mi chieda la fonte – spiega – qui mi avvalgo della mia facoltà di ufficiale di polizia giudiziaria, un medico mi ha spiegato che i gemelli, pur avendo due corpi e una struttura cerebrale autonoma, nel momento delle sinapsi nobili, ossia nei momenti in cui si realizza la massima evoluzione, hanno bisogno di essere insieme come lo erano nel grembo materno. È il problema dei gemelli monozigoti; come mi è stato spiegato, si tratta di un problema di sinapsi”.

E conclude, più avanti nell’audizione: “La vicenda che vi ho riferito prima dei gemelli Ruotolo rappresenta, a mio avviso, l’unica spiegazione ad un comportamento – altrimenti assurdo – di due individui che ritengo perbene”.


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