Cargo incagliato a Ganzirri | Indagato il comandante: proseguono gli interrogatori

E’ durato oltre tre ore l’interrogatorio del comandante del cargo che lo scorso sabato si è incagliato sulla costa messinese, a Ganzirri. Il 41enne, di nazionalità Ucraina, ha risposto nel pomeriggio alle domande del procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro e del sostituto procuratore Ammendola, che proprio ieri lo hanno iscritto sul registro degli indagati per i reati di naufragio e violazione del codice della navigazione. Domani saranno sentiti i sedici membri dell’equipaggio, ucraini e filippini. Utili alle indagini, per capire come sia accaduto che una nave diretta verso il mar Tirreno sia finita nei frangiflutti della riviera messinese, saranno anche i dati già scaricati dalla scatola nera della nave. Intanto a breve comandante ed ufficiali che si trovavano sul ponte di comando saranno sottoposti ad analisi per accertare se la sera del naufragio siano stati sotto effetto di alcol o di sostanze stupefacenti. Sin qui si sa che la HC Rubina, proveniente dalla Turchia, era diretta a Marina di Carrara. Raggiunto lo Stretto di Messina sembrava tutto in regola: il comandante aveva segnalato la presenza della nave al “Vts”, la centrale radar messinese che segue le rotte in tempo reale, indicando direzione sud-nord, quella giusta. Poi, l’inspiegabile, il cargo ha dapprima sfiorato la collisione con una nave traghetto delle Ferrovie, quindi il cambio di rotta, verso Messina, sino a incagliarsi nei frangiflutti di Ganzirri, a circa venti metri di distanza dalle case. Inspiegabile anche la mancata risposta ai numerosi tentativi di mettersi in contatto con la nave da parte degli operatori del Vts. Pare che gli accertamenti sin qui effettuati abbiano escluso l’avaria bordo. Gli inquirenti indagano per capire se c’è stato errore umano o distrazione. O altro.