L'Ars dice no alle coppie di fatto - Live Sicilia

L’Ars dice no alle coppie di fatto

In commissione. La protesta di Apprendi
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L’Ars dice “no” alle coppie di fatto. La prima commissione, infatti, ha bocciato il ddl sulle unioni civili, promosso da Pino Apprendi (nella foto) e Alessandro Aricò. Una norma che aveva sollevato, alla fine dell’anno scorso, polemiche molto accese. Polemiche che si sono ravvivate oggi, appunto, quando la Commissione affari istituzionali, presieduta da Riccardo Minardo, ha bocciato il ddl, suscitando la reazione di Apprendi che parla di “oscurantismo del parlamento”. Ma il deputato del Pd non si dà per vinto e chiede ugualmente la calendarizzazione in aula del ddl. “L’aula – dice – potrebbe ribaltare la decisione della commissione”.

Il testo era stato rinviato in commissione su decisione dell’aula lo scorso 21 dicembre. “E’ un profilo oscurantista – ha commentato Pino Apprendi – quello che si è dato la commissione, lontana dall’interpretare i bisogni di decine di migliaia di persone che convivono sotto lo stesso tetto , uniti da sentimenti d’amore condiviso. Il ddl, – ha aggiunto – altro non prevede che il riconoscimento di diritti basilari che sono confermati anche con sentenze della Corte Costituzionale. La commissione fa prevalere principi ideologici carichi di egoismo, in nome di una posizione clericale che deve essere superata. Oggi stesso, – ha concluso Apprendi – in attesa che sia l’aula a pronunciarsi se rimandare in commissione il ddl, ho ripresentato lo stesso disegno di legge a cui, oltre ai firmatari, Adamo, Musotto e Aricò, ha posto la firma Concetta Raia deputata del Pd.”

Come detto, nelle scorse settimane il ddl sulle “coppie di fatto”, aveva suscitato polemiche molto vivaci, sfociate addirittura nelle “minacce politiche” di Salvino Caputo (“presenterò mille emendamenti), delle associazioni cattoliche, pronte a una raccolta di firme per stoppare la norma e persino in “finto matrimonio gay” davanti Palazzo dei Normanni. Proprio in quell’occasione, il capogruppo dell’Mpa Francesco Musotto aveva parlato di “un livello di oscurantismo che non ha limiti”. Ma anche oggi, come allora, l’Assemblea ha detto “no”.


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