Gesip, altra mini-proroga da 2,5 milioni| Ma il bilancio comunale è un'incognita - Live Sicilia

Gesip, altra mini-proroga da 2,5 milioni| Ma il bilancio comunale è un’incognita

(VIDEO DI MARTINA MILIANI E FEDERICA SCIACCA).Una nuova mini-proroga, da due milioni e mezzo di euro, che dovrebbe bastare per altri 13 giorni. E’ questa l’unica novità del vertice tenutosi oggi a Palazzo delle Aquile fra il commissario Luisa Latella e i sindacati Usb, Cisaf e Asia [...]
PALERMO. TROVATI I SOLDI PER L'AMIA
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Una nuova mini-proroga, da due milioni e mezzo di euro, che dovrebbe bastare per altri 13 giorni. E’ questa l’unica novità del vertice tenutosi oggi a Palazzo delle Aquile fra il commissario Luisa Latella e i sindacati Usb, Cisaf e Asia. Il problema, infatti, è che ad oggi non c’è traccia di uno straccio di soluzione che possa risolvere, in modo definitivo, il nodo delle partecipate e le due settimane in più servirebbero solo per convincere Roma a concedere un altro prestito che bastrebbero per altri quattro mesi o forse un anno.

Un vertice teso, anche per la presenza a piazza Pretoria di un centinaio di lavoratori che ha chiesto a gran voce l’adozione di un piano di salvezza della società rifiutando ulteriori proroghe che, a ben vedere, a poco servono se non a garantire i servizi per la città almeno fino a dopo le elezioni. I due milioni e mezzo, inoltre, non sarebbero “nuovi”: la giunta Cammarata aveva aumentato il contratto di servizio di altri 800mila euro mensili per sanare le perdite in cambio di servizi aggiuntivi come la pulizia delle spiagge e la custodia dei sottopassi di viale Regione siciliana. Servizi mai svolti, il cui corrispettivo per i primi tre mesi costituisce il nuovo tesoretto a cui attingere per evitare lo stop della Gesip. Un tesoretto che è già nelle disponibilità del commissario, che non dovrà nemmeno passare dal consiglio comunale.

“Domani siamo stati riconvocati dal commissario alle 15 – dice Salvo Barone del sindacato Asia – per sapere quanti soldi ci sono di preciso e per quanto basteranno. Noi continuiamo con la protesta e lotteremo fino alla fine per una soluzione strutturale del problema. Il commissario ci ha anche detto di essersi consultata con alcuni esperti che hanno ravvisato profili di illegalità nel piano che abbiamo presentato, cosa che ci meraviglia non poco: attendiamo di leggerle per valutare se ci sono allora illegittimità anche nelle stesse procedure adottate a livello regionale per Seus e Biosphera, Beni culturali e Multiservizi. E non ci meraviglia che la Uiltucs non condivida il piano, sebbene queste illegittimità siano state segnalate solo dopo la firma della Uiltucs su ben cinque accordi che prevedono la fase di incorporamento”.

Il vertice, però, ha evidenziato anche un altro problema: i tempi strettissimi per il bilancio, senza il quale eventuali somme romane non potrebbero essere utilizzate. La seduta di stasera è saltata e da domani scatteranno gli ultimi 45 giorni della consiliatura nei quali Sala delle Lapidi potrà limitarsi solo ad atti urgenti o collegati alla manovra. Intanto si parla di aumenti anche per la Tosap e l’imposta sulla pubblicità, tanto per dare nuovamente respiro alle casse comunali.

Infatti c’è un’altra vertenza in piedi, oltre a Gesip: quella di Amia. Il commissario, nel vertice tenutosi nel primo pomeriggio, ha assicurato di aver trovato nelle pieghe del bilancio i fondi per adeguare il contratto di servizio con ulteriori otto milioni e quelli per la pulizia delle caditoie, accogliendo così le richieste sia dei commissari che dei sindacati. La prossima settimana l’ex prefetto porterà la manovra in consiglio e lì sarà il momento della verità.

LA REPLICA DELLA UILTUCS
“Talune dichiarazioni rese da Asia – dice Pietro La Torre – denotano o una scarsa ed approssimativa conoscenza della materia trattata, o la volontà di artatamente confondere argomenti che hanno storie e percorsi assolutamente diversi. La Gesip e le problematiche che affliggono i lavoratori di tale azienda, trovano origine e soluzioni, soltanto all’interno del Comune di Palermo ed oggi con l’intervento dello Stato Centrale, attraverso i competenti Ministeri, mentre il piano che ormai da tempo viene propagandato ed in alcuni momenti storici, presentato come il frutto di un tavolo di concertazione, (mai esistito), millantando addirittura la materiale redazione dei testi, appare, anche ad un distratto osservatore, frutto di un protagonismo non supportato da alcun fondamento, se non nel becero convincimento di continuare a raccontare favole poco credibili, legate ad aspirazioni personali represse, che hanno quale sponda la peggiore politica che negli anni i lavoratori e questa città ha subito. Non siamo candidati in nessuna competizione elettorale, quindi muoviamo le nostre iniziative in ragione della tutela dei lavoratori, nostra istituzionale finalità. Infine, le generiche affermazioni sul tavolo di riordino delle partecipate regionali, rese da soggetti che non hanno rappresentatività e legittimazione per averla, che non stanno ai tavoli e soprattutto che non hanno nemmeno le competenze per esprimere giudizi, lasciano il tempo che trovano, rientrando pienamente nella propaganda gratuita e di bassissimo profilo”.


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