Finti corsi per polizia stradale | Blitz in quattro province siciliane - Live Sicilia

Finti corsi per polizia stradale | Blitz in quattro province siciliane

Caltanissetta
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E’ un’organizzazione ramificata, quella che oggi è stata oggetto di un blitz della Digos di Caltanissetta che ha portato alla denuncia di diversi impiegati e funzionari insospettabili, accusati di vari reati fra cui truffa, falsità materiale e usurpazione di pubbliche funzioni. La banda organizzava finti corsi professionali sulla “viabilità e servizi di polizia stradale”, rilasciando al termine del corso pettorine con la scritta “servizi polizia stradale”, palette di segnalazione, lampeggianti e tesserini di riconoscimento con tanto di qualifica: da semplice agente fino a commissario capo.

L’indagine è partita quando un politico con incarichi di governo, in visita a Caltanissetta, si è accorto di alcune persone che indossavano pettorine con il logo del ministero e la scritta “servizio di polizia stradale”. Sono almeno 100 le persone che hanno frequentato i corsi organizzati dalla banda, guidata da un nisseno, P.M. di 47 anni, e una persona della provincia di Messina, B.G. di 50 anni. Venti corsisti sono già stati sentiti dagli agenti della Digos nissena e hanno dichiarato di aver pagato da 500 a 700 euro per frequentare i corsi. Si tratta di appartenenti a varie associazioni di volontariato e alla protezione civile, molti in cerca di prima occupazione.

Nel corso del blitz sono state eseguite 15 perquisizioni domiciliari, 7 in provincia di Caltanissetta, quattro a Enna, tre ad Agrigento e una in provincia di Messina. Lungo l’elenco del materiale sequestrato: 37 tessere con la scritta “Servizio polizia stradale” apparentemente rilasciate dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture; 9 pettorine sempre con la scritta “Servizio Polizia Stradale”; 8 palette con la dicitura “Ministero Infrastutture – Servizio Polizia Stradale” con al centro il logo della Repubblica Italiana; 4 lampeggianti blu; 3 pass di autorizzazione al parcheggio; 18 autorizzazioni a detenere palette casacche e lampeggianti; 16 attestati di partecipazioni a corsi. Nella perquisizione a carica di B.G. sono stati sequestrati due computer utilizzati per la contraffazione del materiale.

La banda aveva organizzato corsi anche in una scuola media e in diverse province. Ai corsisti, come esame finale, si facevano fare anche posti di blocco simulati, come accaduto in un caso nei pressi della miniera di Pasquasia, nell’Ennese. Ai corsi hanno partecipato anche due campani e un cittadino romano, venuti appositamente in Sicilia. Per dare legittimità ai corsi, fra i docenti figuravano anche un funzionario della Regione siciliana, una guardia particolare giurata, mentre B.G. si spacciava come dirigente ministeriale.

Le indagini sono ancora in corso e puntano verso la Campania, dove altri corsi sarebbero stati organizzati e numerose sarebbero le persone truffate.


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