Quasi un secolo di carcere per otto imputati - Live Sicilia

Quasi un secolo di carcere per otto imputati

PALERMO
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Il gup di Palermo, Cesare Vincenti, ha inflitto quasi un secolo di carcere a otto imputati per spaccio di cocaina. Le condanne più alte (16 anni ciascuno) sono state disposte per Francesco Dado, Paolo Liga, nipote di Giuseppe Scaduto, capo della famiglia di Bagheria, e Giuseppe Lo Coco, titolare di una rivendita di pesce all’ingrosso, detto “giò giò”, considerato il capo dell’organizzazione. Per indicare i quantitativi di droga nelle conversazioni intercettate dagli investigatori si parlava infatti di “cassette di pesce”. Lo Coco faceva il doppio gioco cercando di raggirare gli investigatori: chiamava le forze dell’ordine fingendosi confidente e indicando gli spostamenti di alcune partite di droga. Questo serviva a far passare dalla Colombia, attraverso la Spagna, quantitativi ben più sostanziosi di stupefacente mente gli investigatori erano impegnati su piccole quantità. In Sicilia arrivavano una decina di chili di cocaina al mese per un giro d’affari da trentamila euro al giorno. Condannati anche Michele Di Fiore a 14 anni, Daniele Lauria e Giuseppe Torregrossa a dieci anni, Lucio e Pasquale Annunziata a otto anni ciascuno.


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