Gesip, continuano le proteste| Ma al canile il servizio è garantito - Live Sicilia

Gesip, continuano le proteste| Ma al canile il servizio è garantito

In questi giorni di mobilitazione per la società di via Toselli, al canile comunale di Palermo gli operai Gesip hanno comunque garantito i servizi essenziali. Certo, se le proteste dovessero continuare a oltranza, il numero di cani randagi in città potrebbe salire di molto. Nei giorni di sciopero infatti non è stato garantito il servizio di sterilizzazione e identificazione attraverso microchip per i cani randagi segnalati, circa una trentina ogni giorno.

I 37 operai di via Tiro a Segno hanno però provveduto al mantenimento degli animali, alla pulizia delle celle e ad accompagnare i veterinari nelle visite. I dipendenti della partecipata hanno inoltre prelevato i cani feriti o pericolosi. I dipendenti Gesip si occupano anche della manutenzione ordinaria della struttura. Quella straordinaria spetta invece al comune, che sta finalmente avviando i lavori per un paddock, un recinto che consentirebbe agli animali di potersi muovere e socializzare, abbassando così il loro livello di aggressività.

Al canile comunale di Palermo però per i giornalisti le porte sono sbarrate. Ad una richiesta di Live Sicilia, Giuseppe Medici, responsabile del centro, che è anche il commissario del nucleo cinofili che in via Tiro a Segno ha la sua sede, ha ricevuto parere negativo dall’assessorato. Nessuna intervista e nessuna visita. Il canile ospita circa 430 cani, circa la metà risiedono in un’area ricavata da un ex mattatoio.

“Quando si rischia il posto di lavoro uno è logico che ci sia agitazione”, spiega Vito Anello dipendente amministrativo della partecipata presso il canile comunale. “Nonostante ciò – ha aggiunto – Anello – è sempre stato garantito il benessere degli animali”

“Circa sei mesi fa però – spiega Antonio Mangione, custode dell’ex mattatoio – siamo andati tutti in ferie forzate per motivi economici legati all’azienda”. E nonostante l’operato dei volontari delle associazioni animaliste, il cui accesso al canile in situazioni ordinarie non viene facilitato, “quando siamo tornati – ha spiegato Mangione – abbiamo trovato grande confusione, letame dappertutto”. Potrebbero essere i cani a rimetterci la salute: ad oggi la situazione economica della partecipata adesso non è certo delle più rosee.


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