Truffa e assenteismo| Arresti alla Protezione civile - Live Sicilia

Truffa e assenteismo| Arresti alla Protezione civile

Coinvolti due dipendenti, denunciato un terzo
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Truffatore e assenteista. Lo seguivano per una pratica di finanziamento ottenuta con dei documenti falsi e hanno scoperto che per organizzarla si era allontanato, senza autorizzazione, dal posto di lavoro.

Un dipendente della Protezione civile regionale, Lorenzo Motisi (nella foto il primo da sinistra), 51 anni, è stato arrestato il 20 aprile scorso, ma la notizia è trapelata solo oggi. Assieme a lui in manette è finito Pietro Mucè (il secondo da sinistra), 70 anni, originario di Villabate. Sono accusati di truffa in concorso. Entrambi hanno precedenti penali. Denunciata una terza persona, Bruno Lo Faso, anche lui dipendente del Dipartimento di Protezione civile, 47 anni, di Lercara Friddi. Sarebbe stato lui a prendere in consegna, per timbrarlo successivamente, il cartellino di Motisi.

L’inchiesta dei carabinieri della compagnia di piazza Verdi nasce seguendo la pratica per un finanziamento. Motisi, in collaborazione con Mucè, sarebbe riuscito a farsi erogare da una finanziaria 19 mila euro. Visti i precedenti che gli avrebbero impedito di accedere al credito, avevano creato un’identità fasulla. A cominciare dal documento di identità che avrebbero allegato alla richiesta dei soldi.

L’inchiesta è alle battute iniziali. Non è escluso, infatti, che lo stesso stratagemma sia stato utilizzato per altri finanziamenti. Motisi è stato arrestato in flagranza di reato mentre intascava l’assegno. Da un controllo è emerso che in quel momento risultava in servizio. Il suo badge era stato timbrato in entrata, ma non in uscita. E così per Motisi è scattata una doppia ipotesi di reato. Adesso saranno passati al setaccio i fogli di presenza per capire se siamo di fronte ad un episodio isolato di assenteismo, oppure ad un fenomeno largamente diffuso.

Intanto il legale di Lo Faso, l’avvocato Stefano Santoro, fa sapere che il suo assistito “chiederà di essere sentito subito dall’autorità giudiziaria, certo di potere dimostrare la sua totale estraneità alla vicenda”.


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